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Dall' incidente dei due fratellini morti ad Agrigento, alla raffineria di Milazzo, alle continue proteste a Catania in un clima in cui si avverte disagio, il turbolento autunno Siciliano non è iniziato nel migliore dei modi.

autunno-bellissimo

 

Ieri un minuto di silenzio all' istituto " Luigi Capuana " di Aragona ha segnato l'ultimo atto della vita di due piccolissimi fratelli inghiottiti dall'esplosione dei vulcanelli nella riserva di Maccalube.

E mentre la famiglia non si da pace molti si chiedono come mai un posto potenzialmente pericoloso è gestito da Legambiente da uno staff in cui non è presente nemmeno un geologo e come mai, il padre dei bimbi, non ha incontrato neanche un cartello di pericolo sulla sua strada.

A Milazzo invece scoppia il serbatoio 513 della raffineria dove negli anni '90 morirono 7 operai a causa di un incendio simile, non è successo nulla e va tutto bene, ripetono da giorni il sindaco di Milazzo e le autorità della Fabbrica, intanto però da ieri una nube nera e densa di fumo avvinghia Milazzo chiudendola in una morsa da cui è difficile scappare e la gente è preoccupata perchè di veleni in questi anni ne ha respirati parecchi.

A Catania ogni giorno la piazza minoriti ospita proteste, gente che si incatena, persone che hanno perso il lavoro, che sono state licenziate e che in qualche modo tentano di comunicare con un comune sordo a qualsiasi richiesta.

Un amministrazione, quella Catanese, che pare sentire solamente i baronetti della città, quelli che aprono i centri commerciali, i parcheggi sul lungomare, e che " contano qualcosa" ma non ci sono orecchi per i cittadini comuni che ogni giorno denunciano una situazione cittadina sempre piu' degradata, tra delinquenza in crescita e problemi mai risolti. Tra posteggiatori abusivi e aumento della prostituzione ormai arrivata fino in centro.

In tutto ciò il fenomeno migratorio continua a pesare e anche tanto sull'equilibrio psico-fisico dell'isola ed è in questo clima e con l'avvicendarsi di queste tragedie che è iniziato l'autunno Siciliano, Catanese.

Esiste un filo logico con cui unire i tasselli di un quadro all'apparenza scomposto? Bisognerebbe interrogarsi seriamente sulle persone che ci governano ad ogni grado e livello, sdoganare il concetto di protesta dalla mera appartenenza politica e chiedersi con obbiettività ed onestà se le condizioni della nostra isola sono il frutto del caso o della sfortuna o se nella politica regionale ad ogni livello ci sia un problema che vada ricercato nella assoluta incapacità o mancanza di volontà dei soggetti che dovrebbero garantire la nostra sicurezza.

Luca Conti

 

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Nel 1993 nella raffineria dove nella notte di oggi è scoppiato l'incendio morirono 7 operai, il ricordo di una tragedia.

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Era il giugno del 1993 quando  alle 13.30 la raffineria " mediterranea " diventava un inferno di fuoco, come oggi, scossa da un esplosione che venne avvertita in tutta la costa e che avvolse, per sempre, 7 operai che in quel momento stavano pranzando durante la pausa pranzo.

Si parlò allora di misure di sicurezza inadeguate come disse l'allora segretario del cisl Claudio Graziano.

I corpi vennero trovati, straziati, imprigionati in una torre metallica da dove vennero estratti a fatica dai vigili del fuoco e solamente per un puro caso, a causa di un ritardo della mensa la tragedia non coinvolse le altre centinaia di operai che si trovavano a pochi passi dal comparto Toping 4 dove avvenne l'esplosione.

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Esplode il serbatoio 513 nella raffineria che contiene tra 500 mila e 1 milione di litri di carburante.

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Incredibile esplosione, seguita da un incendio, che sta devastando il serbatoio 513 della raffineria di Milazzo impegnando seriamente i vigili del fuoco di Milazzo, Catania, Messina.

Secondo la prefettura non ci sarebbero piani di evacuazione in atto o pericoli per la popolazione locale. Anche se il sindaco ha allertato l'ARPA (guarda cronologia sotto)

Secondo il comune la situazione sarebbe sotto controllo ma si teme per i fumi sprigionati dall'incendio che potrebbero contenere sostanze nocive per l'intera popolazione limitrofa all' installazione industriale. (clicca qui per l'articolo sull'incidente avvenuto nel '92)

Monta la polemica sulla presenza degli impianti nelle coste Siciliane, impianti che secondo molti non sono serviti neanche per dare prezzi diversi " alla pompa " come prevede lo statuto Siciliano ma causano solamente tragedie e pericoli.

Di seguito tutta la cronologia degli eventi di questa notte:

(01,35). AL COMUNE DI MILAZZO si è insediato il COC (centro operativo comunale). Assieme ai dirigenti ci sono il sindaco Carmelo Pino e l'assessore all'Ambiente Salvatore Gitto che si stanno tenendo a stretto contatto con la Prefettura di Messina. (ore 01,38). PAURA nelle strade della PIANA di MILAZZO, vicino agli impianti. Centinaia di famiglie stanno abbandonando le case per salire in macchina e allontanarsi temendo il peggio (ore 01, 45). DAL COMUNE DI MILAZZO dove opera il Coc fanno sapere che la situazione è sotto controllo. Non è prevista alcuna evacuazione e pericolo per la popolazione. I flussi di carburante del serbatoio interessato dalle fiamme sarebbero stati interrotti imediatamente. SI CONSIGLIA DI RIMANERE IN CASA e tenere chiuse le finestre per evitare di respirare eventuali fumi (ore 02,04). Subito dopo l'incendio è scattato il piano di rafreddamento di tutti i serbatoi, purtroppo l'incendio andrà ad esaurimento fino a quando finirà il kerosene all'interno del serbatoio 513. Dalla prefettura confermano che non è scattato alcun piano di evacuazione e non ci sono pericoli per la popolazione, dunque di non lasciare le abitazioni. E' logico che rimane un disastro ambientale enorme. (ore 2,15) COMINCIANO AD ARRIVARE I PRIMI COMMENTI sul grave episodio che ha interessato la Ram: «Era inevitabile! Il dramma non è l'incendio della cisterna di per sé ma la totale ASSENZA di un piano di sicurezza - attacca Peppe Falliti del Wwf - Evacuazione fine a se stessa, disinformazione, panico. La colpa è, oltre che dei vertici della RAM, di Sindaci e Prefetto asserviti all'ingerenza dell'industria. Questa è la vera notte bianca "sponsorizzata" dalla Raffineria». (ore 02,41) DALLA RAFFINERIA DI MILAZZO FANNO SAPERE che il serbatoio 513 interessato dalle fiamme è lontano dagli impianti di produzione. A coordinare gli interventi è direttamente la Prefettura di Messina che tramite il Coc ha il comando delle operazioni. E' STATO CONFERMATO CHE NON CI SONO FERITI e che, purtroppo, le fiamme sono state circoscritte ma dureranno per molte ore, fino all'esaurimento del kerosene depositato nella cisterna. (ore 02,48) PREOCCUPAZIONE NON SOLO A MILAZZO ma in tutti i paesi della provincia di Messina dai quali, anche se non si vedono le fiamme, è ben visibile una luce nel cielo. La gente ha lasciato le abitazioni non solo nei comuni della Valle del mela (a cominciare da San Filippo del Mela, vicino all'impianto) ma anche a Barcellona. L'area vicino allo svincolo di Milazzo e la litoranea di Ponente in direzione Barcellona sono intasate di auto (ore 02,56). LA PREFETTURA DI MESSINA HA DECLASSATO L'ALLARME ROSSO. Non c'è un pericolo diretto per la popolazione (rimane, naturalmente l'immane disastro ambientale), è stato confermato che non vi sono stati feriti e che le misure di sicurezza scattate dopo l'incidente hanno funzionato bloccando immediatamente la propagazione delle fiamme. (ore 03,02) «NON E' IL MOMENTO DEI COMMENTI POLEMICI - dice Peppe Maimone, presidente dell'associazione ambientalista Adasc - Faremo un bilancio della situazione al termine di questo disastro ambientele. La gente è preoccupata allarmata. La nube che impatto sanitario crea alla. Popolazione? Apprendiamo con immenso piacere che nessun dipendente è stato coinvolto» (ORE 03,15). Anche il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica è intervenuta sul grave incidente alla Ram nel tentativo di tranquillizare i cittadini che in molte zone si sono riversati per strada: «Grave incendio in atto alla raffineria di Milazzo - scrive - sembrerebbe essere circoscritto ad una cisterna che è stata isolata. Lo spegnimento delle fiamme risulta difficoltoso e con probabilità il fuoco cesserà per estinzione del carburante. Il sindaco di Milazzo è in azione per gestire la situazione e in contatto continuo con Prefettura. Anche nei Comuni limitrofi sono stati attivati i Coc. L'allarme evacuazione è riferito all'interno della raffineria non all'esterno». (Ore 3,37) L'aria a Milazzo e nella Valle del Mela diventa irrespirabile. I fumi dell'incendio scoppiato poco prima della una di stanotte alla Ram cominciano a farsi sentire con bruciori alla gola e agli occhi. Preoccupazioni per chi soffre di problemi respiratori e bambini. L'aria è intrisa di petrolio, segnalati in atto crescenti problemi alla popolazione soprattutto nelle frazioni di Archi, Corriolo, Olivarella e Giammoro. (ore 03,41) Proseguono le operazioni di raffreddamento del serbatoio 513. La cisterna ha una capienza di 500 mila litri di benzina, ma il serbatoio, a quanto pare, non era tutto pieno. In ogni caso, la notevole quantità di "prodotto" contenuto, sta prolungando i tempi di spegnimento. Si dovrà infatti attendere che l’incendio vada ad esaurimento in modo naturale. Le fiamme sono notevolmente più basse. La Prefettura ha comunicato che la situazione resta sotto controllo ed ha confermato che non si registrano feriti. Il comune di MIlazzo ribadisce «che non ricorrono i presupposti per l’evacuazione della popolazione. Al Comune permane l’insediamento del nucleo di Protezione civile» (ore 3,59). A chiedere l’intervento immediato della Procura di Barcellona è Peppe Marano, portavoce provinciale dei Verdi. Sulla sua pagina facebook , Marano, da sempre principale oppositore delle industrie locali, scrive: «La magistratura intervenga, chiuda gli Impianti della Raffineria, ritiri le autorizzazioni e faccia chiarezza su eventuali omissioni, violazioni di legge e concessioni edilizie rilasciate dal comune di Milazzo negli ultimi anni. Il sindaco Carmelo Pino e' la massima autorita' sanitaria e quindi responsabile di quanto sta accadendo. Un disastro ambientale che segue quanto accaduto il 22 novembre del 2011, data in cui sono stati sversati quintali di idrocarburi in mare». In un altro post sottolinea: « Una popolazione inerme sta subendo le scelte di una politica connivente con l’industria. Non esistono i PIANI DI EMERGENZA ESTERNI la popolazione e' scappata senza nessun avviso – sostiene - Adesso la magistratura deve intervenire con urgenza e chiudere gli impianti. Devono effettuare un provvedimento di urgenza e ritirare le Autorizzazioni Aia» (ore 04,34) IL SINDACO DI MILAZZO ha comunicato che oggi le scuole saranno regolarmente aperte (ore 04,54) 

Marcia indietro dell'amministrazione. Le scuole di ogni ordine e grado rimarranno chiuse "in quanto è stato verificato che molte famiglie della valle del Mela hanno trascorso parecchie ore fuori casa, al fine di consentire un rientro all'interno delle abitazioni e per evitare ingorghi stradali e altri disagi". (ORE 06,50) Il sindaco Carmelo Pino ha allertato l'Arpa chiedendo l'immediato intervento a Milazzo al fine di verificare la situazione legata ai fumi sprigionatasi dall'incendio in Raffineria (ore 07.15) Il sindaco Pino ha autorizzato lo scioglimento del Coc, Centro operativo comunale istituito stanotte al Municipio. (Ore 8,35)

 

 

 

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Lo vorremmo sapere noi di Raccontiamo Catania e lo vorrebbero sapere gli attivisti e i cittadini elettori del M5S in Sicilia.

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L'articolo di denuncia pubblicato dalla nostra testata il 20 settembre scorso, in vista della riunione regionale che si è tenuta a Caltanissetta, è stato rimosso perché una voce autorevole della politica cittadina catanese nella lotta alla mafia e per la legalità avrebbe proceduto sul piano giudiziario contro la nostra testata e contro la nostra fonte perché il servizio proposto ai lettori strumentalizzava commenti e osservazioni personali riportati in gruppi facebook segreti riservati a membri pentastellati.


Nei giorni precedenti erano pervenute mail con richieste di rettifica a cui non si è dato peso perché irrilevanti e fondate sul nulla; molto più attendibile è risultata essere la richiesta dell'attivista di cui ci riserviamo di rendere nota l'identità per etica giornalistica.


Smentiamo dunque le ipotesi avanzate da coloro i quali hanno creduto alle voci circolate in rete sull'intervento dello staff nazionale e regionale del MoVimento 5 Stelle.


Eppure i fatti riportati non erano tanto lontani dalla realtà: poche ore dopo la rimozione del nostro articolo, è stato reso noto l'incarico preannunciato nel testo cancellato al ruolo di Assessore Ambiente del Comune di Ragusa di Antonio Zanotto (CLICCA QUI), candidato alle scorse europee, nominato in prima battuta Esperto in Rifiuti e attualmente Responsabile Commerciale per Evolutions energy s.r.l., un'azienda leader nel settore delle energie rinnovabili.


FOTO 1


Una casualità? No, è solamente il pezzo di un puzzle ben più complesso.
Il problema sono i rapporti fiduciari instaurati tra i Portavoce e i loro collaboratori, nello staff come nelle Commissioni Parallele.


Lo abbiamo dimostrato con l'assunzione da parte dell'On. Angela Foti nei confronti di Clementina Iuppa, assente nella graduatoria (GUARDA LA GRADUATORIA) degli aspiranti collaboratori il cui curriculum (GUARDA IL CURRICULUM) non riporta esperienze lavorative precedenti e nemmeno il praticantato presso lo studio dell' avv. Antonio Fiumefreddo, suo cognato, come invece veniva proposto nella sua presentazione alle liste elettorali comunali nel M5S.


FOTO 2


Antonio Fiumefreddo, ritornato in questi giorni sulla bocca di tutti per essere l'attuale Presidente dell'organo di Vigilanza della Tecnis di Mimmo Costanzo (CLICCA QUI) che cura tra le tante attività anche i lavori sulla darsena del Porto di Catania.


Sono tutti contro Lombardo, Crocetta e Bianco, apparentemente.


Tutti eccezion fatta per il M5S che non ha proseguito con le azioni avviate sin dal 2013 per arrestare il malaffare e il disastro ambientale in corso insieme alle altre forze politiche che non hanno esitato a esprimersi in questa direzione.


Si potrebbe parlare di “inciuci” e intrallazzi con i vertici della presunta maggioranza e opposizione regionale siciliana che tornano a farsi sentire con la determina (CLICCA QUI) di Eugenio Alessi a Segretario Generale del Comune di Bagheria.


Sembrerebbe che il giovane Sindaco Patrizio Cinque abbia seguito regolare procedura fiduciaria per l'assegnazione di incarico, quindi dopo aver visionato i curricula ed effettuato i colloqui, ha scelto.


Sul blog (CLICCA QUI) di un attivista nisseno viene riportato il suggerimento dall'On. Giancarlo Cancelleri.
Giancarlo Cancelleri, già criticato in passato per aver suggerito i nomi di altri aspiranti collaboratori agli allora neo eletti senatori: Salvo Cinà per esempio, che ha vantato un brevissimo rapporto di collaborazione con la Senatrice Nunzia Catalfo interrotto grazie al pronto intervento degli attivisti che fecero notare la poca trasparenza con cui era stata indirizzata questa scelta.


Cinà era in corsa alle europee 2014 come Antonio Zanotto e il suo nome è ricordato per l'inaspettato ritiro il giorno dopo la pubblicazione della lista del MoVimento 5 Stelle in favore del primo tra i non eletti alle primarie movimentiste, ovvero Ignazio Corrao.


L'iniziale di entrambe i loro cognomi li portava a essere capolista per la circoscrizione insulare Sicilia e Sardegna, quindi con maggiori possibilità di essere eletti.


La mancata pubblicazione dei risultati alle primarie del MoVimento 5 Stelle hanno fatto molto discutere gli attivisti e i non eletti, soprattutto dal momento in cui è avvenuta cordata palese mediante facebook dal Deputato alla Camera Riccardo Nuti e dall' On. Claudia La Rocca in favore principalmente di Antonio Zanotto e Paola Sobbrio.

 

Ma non sono stati i soli. Un membro di una commissione parallela durante la campagna elettorale europea è stato contatto telefonicamente con apparente candore da Antonio Zanotto prima e dall'On. Valentina Zafarana dopo per riesumare un progetto presentato un anno prima e mai preso in considerazione. L'attivista ha creduto che tale interesse dipendesse dalle intenzioni di sostenere il progetto in cambio del sostegno elettorale del candidato.


Gangemi contattata da Zafarana3


Il “Cerchio Magico” (da alcuni definito “Cerchio Tragico”) emerso durante le scorse elezioni europee è stato contestato solamente da un gruppo ristretto di attivisti durante la riunione regionale (CLICCA QUI) tenutasi a Caltanissetta.

 

D'altronde i presenti scarseggiavano per essere una riunione a carattere regionale.

 

Oltre il prêt à porter di alcuni collaboratori, Portavoce e aspiranti tali non è stato nulla di eclatante se non per la proposta di sfiducia alla Portavoce Valentina Palmieri.


Come e quando si procederà?


Erano presenti alla riunione anche il Sindaco Patrizio Cinque, il Sindaco Federico Piccitto e il Portavoce Europarlamentare Ignazio Corrao.

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Estate ormai quasi finita e si tirano le somme, cosa siamo diventati a livello turistico?

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Abbiamo gia' parlato dello stato del turismo a Catania attraverso un articolo che mostrava i commenti dei turisti stranieri su Trip Advisor e la scarsa resputazione che la città aveva accumulato su Trip Advisor.

La conferma che i gravi problemi strutturali della città e la totale mancanza di servizi hanno causato un enorme danno che sta estromettendo la città dal turismo che conta e dai circuiti internazionali piu' importanti viene dai dati del Sib (sindacato Italiano balneari) che vede un calo di abbonamenti per quest'anno nelle varie strutture.

Come il resto delle città Siciliane Catania sta insomma pagando il prezzo di non avere una vera politica interna che la può rappresentare e la crescente infiltrazione mafiosa e delinquenziale in ogni comparto della società che puntualmente emerge dai vari processi in corso che non di rado vedono coinvolti i politici locali in ogni processo di associazione mafiosa, come i casi piu' ecltatanti che riguardano l'ex presidente della regione Lombardo e i vari tronconi del processo Iblis.

Un isola che potrebbe vivere di solo turismo come spesso si dice ma che in effetti si trova ad essere ostaggio di pochi interessi individuali che ne mozzano lo sviluppo e l'ascesa.

Una stagione nera che segna l'inizio di un declino irreversibile se all'insensato ottimismo sfoggiato da politici e rappresentanti sindacali non si sostituirà nel futuro una presa di coscienza della società civile tutta.

 

 

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Dallo stop alle aste giudiziarie alla richiesta di lavoro, un analisi di una protesta sempre piu' generica.

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 La notizia della nuova protesta dei Forconi di Catania la leggo su un giornalino on line locale e subito mi incuriosisce.

Non è il contenuto della protesta che attira la mia attenzione ma il modo in cui viene esposta come se fosse una notizia importante, come se insomma stesse succedendo qualcosa che doveva essere raccontato e leggo l'articolo, rimanendo di stucco.

Le esternazioni di Mariano Ferro, " leader " del movimento eletto forse a furor di popolo non hanno ne testa ne piedi ma vengono raccontate dalla giornalista autrice dell'articolo come se fossero delle normali richieste da parte di un sindacato.

Stop alle aste giudiziarie, e tanto accanimento con quelli che il signor Ferro definisce " sciacalli delle aste".

Il problema per il leader dei forconi (elevato quindi dalla testata ormai a movimento) è che non riescono a pagare le rate del mutuo ( e si, tutti abbiamo i nostri problemi), per qualche motivo si pensa che la giustizia Italiana dovrebbe causare un piccolo black out a favore dei forconi facendo in modo che per loro a differenza del resto d'Italia non avvengano pignoramenti in caso di mancato pagamento dei mutui e questo nonostante queste persone abbiano gia' usufruito della sospensione per un anno delle rate del mutuo grazie alla legge Bersani.

Queste persone non lavorano ormai da tempo e a mio avviso dovrebbero spostarsi ed andare a cercare lavoro anche in altre città se necessario, ci si sposta e non si può pretendere di lavorare per tutta la vita a 50 metri da casa.

Altra accusa, altra fonte di protesta, " gli sciacalli delle aste" ovvero dei normali cittadini che semplicemente usufruiscono del diritto di poter acquistare immobili alle aste giudiziarie, una normalissima consuetudine disciplinata dalla legge in tutto il mondo occidentale diventano per questi forconi degli sciacalli e la libertà va a farsi friggere!

In ultima analisi ho trovato la protesta dei Forconi scialba, un modo per mascherare la pigrizia in chi ha trovato nella retorica della protesta a tutti i costi un modo per non andare a lavorare come tutti per potersi pagare non solo le rate del mutuo, ma tutte quelle cose che servono per vivere ed in questo senso si, sono d'accordo, il lavoro è dignità ed è dignità andarselo a cercare.

Luca Conti

 

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Una sana relazione tra un uomo e una donna, e anche se fosse? Quando la chiesa potrebbe cambiare.

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La rilfessione per questo articolo nasce dalla vicenda del parroco di Taormina, Salvatore Sinitò, il parroco è sospettato di avere intrecciato una relazione amorosa con una donna del luogo attraverso delle lettere inviate alla curia e per questo motivo l'arcivescovo di Messina Calogero La Piana ha deciso di ordinare l'allontanamento dell'uomo di fede.

Sono sempre stato un anti cattolico ma sarebbe meglio dire un anti religioso, sempre convinto che dalle religioni in fondo siano sempre partite le peggiori pieghe della società ed essendo un amante della scienza e del progresso che da essa ne deriva ho sempre visto le varie religioni come un pericoloso ostacolo al loro sviluppo.

Ma in questo particolare periodo storico dove subiamo giornalmente l'invasione di una religione a mio avviso molto piu' pericolosa e cioè quella Islamica trovo che la chiesa possa giocare con i suoi valori sicuramente per la vita al contrario dell'altra un importante ruolo di guida spirituale del nostro popolo in tutta Europa e per farlo, secondo me, dovrebbe avviare al suo interno quell'opera riformatrice necessaria affinchè la gente si senta nuovamente vicina a quest'ultima.

Come sarebbe bello se un prete, felice e sereno nello svolgimento della sua missione terrena potesse anche dedicarsi all'amore e a tutte quelle cose terrene nche andrebbero vissute e non solo giudicate, quanto questo renderebbe la chiesa finalmente la vera rappresentante spirituale dell'occidente? 

Io credo molto.

 

 

 

 

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Ormai si è andati oltre, questa non è piu' mala politica ma l'omicidio di un territorio gia' agonizzante.

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Guardando la mappa delle spiagge Siciliane sviluppata da Legambiente (alla fine dell'articolo) è facile rendersi conto come si è ormai superato il limite della mala gestione e si è arrivati ad un nuovo capitolo nero in Sicilia e mentre Crocetta, dal palco della manifestazione contro la chiusura della raffineria Eni di Gela, come ogni buon politico Siciliano fa il suo show per gli spettatori paganti emerge la dura realtà di un isola che sta perdendo tutto, diventata ormai la mangiatoia di alcune decine di maiali assetati e affamati pronti a divorarla fino all'ultimo pezzo di litorale.

Risorse ferme per centinaia di milioni di euro non utilizzati e dove i politici nostrani non riescono ad intingere le manine grassocce per scopi personali il bene dell'isola viene subito meno e nessuno di loro si cura di progettare, pianificare e svolgere insomma il lavoro per cui sono ampiamente pagati ogni mese.

Sotto il silenzio imbarazzante dei media regionali che pare abbiano scelto nell'isola di intraprendere la strada del politically correct avviene lo scempio, mentre il presidente della regione improvvisa un piccolo show a Gela, durante le proteste della raffineria, uno show inizialmente osteggiato dai sindacati che vede Crocetta impegnato a sfoggiare la sua potente oratoria e le sue parole urlate che sono il frutto di una politica studiata nelle forme e non nella sostanza.

Dietro le grida che sostengono tra l'altro una discussa richiesta di "restare" all'Eni colpevole di aver brutalmente deturpato parte del territorio di un isola che dovrebbe essere sfruttata a livello turistico forse e non petrolifero si celano le tristi statistiche ed i numeri di un fallimento politico ed umano che una persona meno arrogante ammetterebbe senza indugi.

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La Sicilia che affronta l'estate 2014 guidata dallo showman Rosario è un isola inquinata e sporca, in ogni spiaggia o quasi, da est a ovest, dove non si sono risolti i grandi progetti, i depuratori, dove tutto denuncia l'assenza totale di programmazione strategica.

Luca Conti

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La differenza la fanno anche le aziende, nel modo in cui impattano sul territorio, nel come si rapportano con le persone, a Catania, aziende che prendono solamente e aziende che danno qualcosa.

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Giorni fa abbiamo parlato del vergognoso comportamento del lido azzurro a Catania, l'omofobia dimostrata, quando ad essere insultate e scacciate dal lido furono due sfortunate ragazze responsabili solamente di essersi amate, coccolate. (articolo qui)

Oggi invece vogliamo parlare di un altra azienda, sempre a Catania, un azienda di successo ma a differenza del lido azzurro qui il successo non è solamente economico.

La Feltrinelli infatti ha raggiunto un successo che va oltre e si chiama integrazione, rispetto, dignità, quando un azienda dimostra di avere un anima oltre che una pancia può succedere anche questo.

Su richiesta di Alessandro Motta infatti, presidente della sezione Etnea che difende i diritti lgbt, la libreria Feltrinelli di Catania ha inaugurato la sezione " omosessualità " abbattendo la negativa tendenza in città di mettere i testi " gay " tra le sezioni Psicologia e religione.

l'Arcigay di Catania festeggia, dopo i brutti trascorsi con il lido azzurro, Catania mostra il volto di aziende capaci di cogliere un diverso modo di rapportarsi

 

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Ma come, i vigili urbani Catanesi, così ligi alla legge e sempre in giro a combattere il crimine hanno un problema in via Crociferi?

via-crociferi

 

 

Ma non riuscivo a credere alle mie povere orecchie quando oggi un amica chiamandomi mi raccontava quanto accaduto nella splendida via Crociferi.

l'Intera via occupata dai tavoli del locale ristorante " da Mario " che vi si trova senza alcun rispetto dei regolamenti comunali che invece altrove vengono fatti rispettare con tanto di simpatici ometti vigili forniti di metro? No non ci credo.

Eppure la foto sopra parla chiaro, a non parlare chiaro invece sono i vari portalini e testate locali che si dilettano a sperimentare un giornalismo di inchiesta timido, un pò tintinnante quando si tratta di fare nomi e cognomi di persone che a Catania paiono vivere, come Harry Potter, protetti da una cappa inquietante ( e si è così che vedo Harry Potter, che ci posso fare) o i posti coinvolti nei loro articoli.

Trattoria da Mario è questo il nome del posto e secondo certe indiscrezioni, voci di corridoio, folletti della strada, pare che l'altra sera una cittadina indignata si sia attaccata al telefono per chiamare i vigili urbani e denunciare la cosa, lo staff del locale a quel punto solo pochi minuti dopo la telefonata e senza che i vigili fossero ancora arrivati hanno rientrato i tavoli come avvisati da uno strano fluido magico. (fonte ctzen.it).

Magia? O piuttosto dobbiamo parlare del fatto, probabilmente piu' concreto, che il corpo dei vigili urbani di Catania si è sovente coperto di vergogna per come amministra il proprio lavoro e per come si rapporta con chi, come dire, può vantare certe amicizie? Non vogliamo certo affermare che il suddetto locale sia chissà che cosa per carità, vogliamo solo dire che a Catania non siamo tutti uguali e che quella scritta appuntata sopra i tribunali: " la legge è uguale per tutti" dovrebbe essere modificata in " la legge è adattata al piu' forte ".

Vabbè lo sappiamo tutti che a Catania il povero cristo viene misurato e contro misurato, controllato e ricontrollato all' infinito in cerca del pelo nell'uovo per fare la multa e altre persone invece...

Ecco una foto panoramica della trattoria da Mario di sera in via Crociferi:

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Esaminiamo meglio i tavoli:

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Questo è quello che si ripete ogni sera a Catania dove una trattoria si è praticamente appropriata della via piu' prestigiosa della città che gode attraverso l'unesco di protezione internazionale così, senza alcun permesso, senza alcuna regola, come si dice a Catania, di mafia.

Tenetelo a mente amici imprenditori Catanesi la prossima volta che vedrete spuntare i simpatici ometti col cappellino e la divisa da vigili, con chi avete a che fare, prima di scusarvi per la vostra piccola infrazione tenete a mente che invece di garantire il rispetto delle regole per tutti, essi, contribuiscono al clienterismo piu' becero supportati e protetti da una classe politica corrotta e priva di qualsiasi signità sociale, disattenta ai bisogni dei cittadini e della città, e oggi piu' che mai con questa giunta, attenta solo a ingrassare ancora di piu'.

 

 

 

 

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Ne va facendo la Chiesa di allerchinate, e va bene così quando non si tratta di abusi sui minori è sempre una buona notizia, ma la storia della veglia di Gela all'Eni è proprio divertente.

gela veglia plastico interna

 

E' sempre la solita Sicilia dove a prevalere sono gli interessi del singolo piccolo individuo piuttosto che il benessere della comunità.

Sognavo un mondo in cui se davanti casa ti chiude uno stabilimento altamente inquinante (come l'Eni di Gela) tu come cittadino fai i salti di gioia, insomma, molte meno probabilità che tuo figlio sviluppi il cancro a 10 anni o che tua moglie diventi sterile ma in Sicilia no, e soprattutto a Gela, dove il lavoro e i soldi di pochi individui diventano a tal punto " sacri " che il prete della seicentesca Chiesa di Gela di San Francesco di Assisi ti va a fare la piu' ridicola veglia dell'intero cristianesimo mettendo delle povere creature ancora troppo giovani per diventare automi e pregare davanti al plastico della centrale che sta per chiudere.

Ci ho sempre visto una mancanza di dignità nell'elemosinare la non chiusura di una fabbrica da parte dei suoi ex dipendenti, come una dichiarazione di inferiorità - noi non possiamo vivere senza di voi- come lo schiavo che chiede al padrone di non abbandonarlo perchè per quanto schiavo quella schiavitù è l'unica cosa che riesce a tenerlo in vita.

Ma trasformare una centrale che ha prodotto inquinamento e morti oltre che soldi e lavoro, e non saper mettere bene i pesi sulla bilancia idolatrando questo eco mostro addirittura in una chiesa e mettendoci le persone come dei pupazzi a pregare davanti fa di don Giorgio Cilindrello, il fautore del plastico e della veglia, forse il piu' " stupido " parroco che la cristianità abbia prodotto negli ultimi 500 anni.

Eppure la Chiesa è seconda solo alla mafia per i danni prodotti in questa povera penisola Italica che ha la sfortuna di ospitarla, ma è la prima volta che anche la parte sacrale del culto Cristiano viene trasformata in una barzelletta.

Insommma, don Giorgio Cilindrello è riuscito a prendere quel poco di buono che restava ancora della Chiesa cattolica, ovvero l'illusione che qualcosa di spirituale potesse veramente esistere all'interno di questa matta organizzazione accusata un giorni si e uno no di pedofilia e distruggerlo.

Adesso per me, come per tanti altri, l'immagine di una veglia prenderà i mostruosi contorni di un plastico di una centrale che produce inquinamento adorata all'interno di una chiesa che evoca quei riti malefici e oscuri di certe civiltà precolombiane, fatte di teste mostruose a forma di aquila, strani fumi, e ombre agitate come mostri per spaventare i bambini.

Intanto a Gela, una protesta è sorta tra i cittadini sostenuta da una pagina su Facebook: " Critica alla ragion Gelese " che potete visionare in questo link.

Luca Conti 

 

 

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La verità dei centri di accoglienza è spesso raccontata da chi per cultura politica vive da decenni sull'accoglienza di queste persone, ma parliamone veramente, senza pregiudizi e senza paure.

pastabuttata

 

 Certo è che in un paese in crisi come l'Italia a prescindere dai motivi vedere piatti di pasta immacolati buttati nelle pattumiere sempre rabbia fa ed è forse per questo che la foto sopra in questi giorni ha causato tanto interesse.

Se poi ci metti che la foto è collegata al presunto spreco di cibo da parte degli immigrati dei centri di accoglienza allora il gioco è fatto.

All'inizio sono usciti decine di articoli che urlavano alla scandolo, dopo, come una contro rivoluzione al contrario i vari giornali e testate di chiara matrice " rossa " hanno ovviamente ribaltato la storia facendone un altro caso di maltrattamenti sugli immigrati.

La verità come sempre non sta ne da una parte ne dall'altra, dato che la verità ha esigenze diverse da chi spesso tenta di raccontarla e sovente si trova nel mezzo, ed ecco che la foto pubblicata inizialmente dal corriere di Ragusa (inviata da un dipendente di un centro di accoglienza) ritrae prima di tutto un dato obbiettivo, ovvero effettivamente del cibo viene gettato via ed è inutile far finta di niente, insomma un problema c'è.

I motivi?

Molti e non sempre facilmente individuabili subito, la differenza incredibile che divide questa gente dalla cultura Italiana ad esempio e tradizioni arretrate come il Ramadan che impone a queste culture ancora fortemente legate alla religione di mangiare in un certo modo e il digiuno a cui si costringono a causa di queste arcaiche tradizioni religiose che unite al caldo creano tensioni, disagi, nervosismi.

I lavoratori dei centri, costretti a tentare di risolvere problemi che alla base sono irrisolvibili, che non dovrebbero nemmeno esserci, perchè con ogni probabilità non siamo attrezzati moralmente e materialmente ad aiutare un così grande numero di persone.

Insomma quello che è un servizio in dotazione ad una nazione civile come la nostra diventa un atto dovuto nella mentalità di persone che se da una parte hanno sicuramente sofferto e meritano ogni forma di aiuto e supporto dall'altra non sono in grado di capire subito i meccanismi che regolano una società civile, dire questo non significa affatto essere razzisti come qualche persona abituata a speculare su questa parola vorrebbe far credere ma semplicemente, riconoscere un dato di fatto, storico, sociale, geografico, evidente e basilare tra l'altro per capire come rapportarsi con queste popolazioni bisognose di aiuto e supporto.

Alcune testate on line hanno citato fonti anonime per dare una spiegazione diversa da quella ufficiale riguardo al cibo buttato via, per quel che può contare una testimonianza anonima che per quanto ci riguarda potrebbe essere totalmente inventata da chi scrive dato che manca l'onere di provare di che si parla e soprattutto con chi, noi restiamo fermamente convinti che gli immigrati dei dentri effettivamente rifiutano il cibo che viene dato loro perchè vogliono un regime dietetico diverso e piu' simile al cibo usato nella loro cultura culinaria, evidenemente, nessuno ha spiegato loro che sono sbarcati in Italia, il paese con la migliore cucina al mondo.

l.c.

 

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l'Ultimo buon pastore, portavoce della parola di Cristo ad essere arrestato per pedofilia è padre Vincenzo Calà di Randazzo, ma la lista è davvero infinita, come le strade che portano al Signore.

prete-pedofilo

 

 

E' diventato quasi ridicolo parlare di pedofilia nella chiesa, è talmente normale che ciò accada che voglio dire la pedofilia è ormai una specie di seconda pelle per la chiesa cattolica, una sorta di tratto distintivo.

A niente sono valse le belle parole degli ultimi due Papi, visto che prima di questi due ovvero dal Santo Giovanni Paolo a salire niente è stato detto o fatto contro questo terribile e infamante fenomeno che pare attecchire così bene negli ambienti cattolici ed a niente sono valse le preghiere dei fedeli rimaste inascoltate.

Pedofilia, è questa oggi l'agghiacciante realtà che emerge dalla Chiesa Cattolica Romana, loro, i guardiani della moralità, coloro che accusano le donne che abortiscono di attentare alla vita dei bambini e che poi di questi bambini ne fanno carne fresca per i propri festini sessuali.

Loro, i guardiani di Satana, coloro che si sono presi l'onere di tenere a bada la bestia che tiene in ostaggio il mondo, proprio loro alla fine, che hanno tante di quelle affinità con questa stessa bestia.

l'Ultimo è Padre Vincenzo Calà di Randazzo

Si è beccato 4 anni Vincenzuccio, ed è solo l'ultima storia in mezzo a centinaia, migliaia, non piu' punte di un iceberg ma dimostrazione di una corruzione morale e di una illegalità che devono essere grandi almeno quanto tre quarti dell'intera organizzazione cattolica.

Nonostante ciò queste persone che rappresentano un potere corrotto e corruttore, ipocrita e falso, continuano nella nostra società a rappresentare troppo, ad esserci in troppe occasioni, anche pubbliche, ed è giusto arrivato il momento di porsi il dubbio almeno, se non sia giusto muoversi tutti insieme verso una società laica e libera da queste oscenità. 

Luca Conti

 

 

 

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Sono finiti i tempi in cui la donna dei film di mafia era la moglie zitta e preoccupata che aspettava " i picciotti " casa, essa stessa " picciotta " adesso e c'è un altra arrestata a Catania.

anfuso-tiziana

 

E c'è anche una donna, come sempre piu' spesso accade ormai, tra gli arrestati dell'ultima operazione di polizia che ha portato 38 presunti affiliati al clan Santapaola, Cappello Bonaccorsi e Cursoti Milanesi.

Sono tutti accusati di Spaccio di stupefacienti e associazione mafiosa nell'ambito della situazione di " piazze dello spaccio" che vede Catania come una terra ordinatamente divisa tra le varie fazioni in piazze dedite allo spaccio, ognuna sotto il controllo ed influenza di una determinata fazione mafiosa.

300 mila euro in contanti e un bottino di 38 affiliati è l'ennesimo successo delle forze dell'ordine a Catania e tra i " soldati " del male arrestati, anche una donna.

Si chiama Tiziana Anfuso ed è solo una delle ultime donne che la polizia ha individuato all'interno della rigida gerarchia militare che contraddistingue le cosche del Catanese.

Sono affidabili, spietate quanto i "colleghi" maschi, efficienti e almeno fino a qualche tempo fa venivano usate perchè davano meno dell'occhio.

Oggi ormai il ruolo della donna in Cosa Nostra pare aver raggiunto i livelli di " civiltà e parità " degli altri settori della vita civile, come gli uomini, in prima linea, pronte a battersi come donne soldato o a dirigere le fila delle organizzazioni da dietro una scrivania.

E sembrano lontani i tempi in cui la donna veniva descritta dai romanzi e dai film che raccontavano di mafia come una mesta persona pronta ad aspettare il proprio uomo - mafioso a casa, sempre zitta, omertosa, ma mai immischiata in prima persona nelle vicende della " famiglia".

 

 

 

 

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Morire, ma solo apparentemente e poi svegliarsi in obitorio. Uno choc per una ragazza ventenne della Costa Rica “deceduta” durante un rischioso intervento chirurgico. Ancor di più se la studentessa di informatica ricorda ogni cosa: “ho vissuto nell’aldilà, poi sono tornata nel mio corpo”. Una storia che ha dell’incredibile ma che è stata riscontrata con i medici che l’hanno operata e che Graciela H, nome della giovane,  ha condiviso sul sito Near Death Experience Research Foundation. Questo il suo racconto:

nda

“Ho visto i medici che lavoravano velocemente su di me. … Erano agitati. Hanno guardato i miei segni vitali e mi hanno fatto una rianimazione cardiopolmonare. Ognuno di loro ha cominciato a lasciare lentamente la stanza. Non ho capito perché si comportavano così. Tutto era tranquillo. Ho deciso di alzarmi. Solo il mio medico si trovava ancora sul posto, guardava il mio corpo. Ho deciso di avvicinarmi, ero in piedi vicino a lui, sentivo che era triste e che la sua anima soffriva. Ricordo che gli ho toccato la spalla, poi se n’è andato. In quel momento il mio corpo ha cominciato ad elevarsi ed elevarsi, posso dire di essere stata trasportata da una strana forza. È stato fantastico, il mio corpo stava diventando più leggero. Mentre passavo attraverso il tetto della sala operatoria, ho scoperto che riuscivo a muovermi ovunque volessi. Sono stata portata in un posto dove le nuvole erano brillanti, una stanza o uno spazio. Tutto intorno a me era chiaro, molto luminoso e il mio corpo si riempiva d’energia, gonfiando il mio petto di felicità. Ho guardato le mie braccia, avevano la stessa forma degli arti umani, ma composte da una materia differente. La materia era come un gas bianco mescolato con un bagliore bianco, un bagliore argenteo, bagliore perla intorno al mio corpo. Ero bella. Non avevo uno specchio per guardarmi in faccia, ma io potevo sentire che il mio viso era carino, ho visto le mie braccia e le mie gambe, avevo un abito bianco, semplice, lungo, fatto di luce. La mia voce era come quella di un adolescente mischiata con il tono di voce di un bambino. All’improvviso una luce più chiara del mio corpo si è avvicinata. La sua luce mi abbagliava. Egli ha detto con una voce molto bella: «Non sarai in grado di continuare». Ricordo che parlavo la sua stessa lingua con la mente, anche lui parlava con la sua mente. Ho pianto perché non volevo tornare indietro, allora mi ha presa, mi ha abbracciata. È rimasto tranquillo tutto il tempo, mi ha dato forza. Sentivo amore ed energia. Non esiste un amore e una forza in questo mondo comparabile a quella. Egli ha detto: «Sei stata mandata qui per sbaglio, lo sbaglio di qualcuno. Hai bisogno di tornare indietro. Per venire qui, è necessario realizzare molte cose. Cerca di aiutare più persone».

E qui finisce il racconto del suo momento “nell’aldilà” per poi riprendere con l’esperienza nell’obitorio.

“Ho aperto gli occhi, tutto intorno c’erano porte metalliche, persone su tavoli di metallo, un corpo aveva un altro corpo sulla parte superiore. Riconobbi il posto: ero nella camera mortuaria. Sentivo il ghiaccio sulle ciglia, il mio corpo era freddo. Non riuscivo a sentire nulla. Non ero nemmeno in grado di muovere il collo o parlare. Mi sentivo assonnata. Due o tre ore dopo, ho sentito delle voci e ho riaperto gli occhi. Ho visto due infermieri. Sapevo cosa avrei dovuto fare, un contatto visivo con uno di loro. Avevo appena la forza di sbattere un paio di volte le palpebre e l’ho fatto. Mi è costata tanta fatica. Una delle infermiere mi ha guardata spaventata dicendo al suo collega: «Guarda, guarda, sta muovendo gli occhi». Ridendo lui ha risposto: «Andiamo, questo posto fa paura». Dentro di me stavo urlando ‘Per favore , non lasciatemi!’. Non ho chiuso gli occhi fino a quando non sono venute delle infermiere e dei medici. Tutto quello che ho sentito è qualcuno dire: «Chi ha fatto questo? Chi ha mandato questo paziente all’obitorio? I medici sono pazzi». Ho chiuso gli occhi quando sono stata sicura di essere lontano da quel posto. Mi sono svegliata solo tre o quattro giorni dopo. Ho dormito molto per un po’ di tempo. Non riuscivo a parlare. Il quinto giorno ho cominciato a muovere le braccia e le gambe di nuovo. I medici mi hanno spiegato che ero stata mandata  all’obitorio per errore… Mi hanno aiutata a camminare di nuovo, con la terapia. Una delle cose che ho imparato è che non c’è tempo da perdere a fare cose sbagliate,dobbiamo fare tutto il bene per il nostro bene… dall’altra parte, è come una banca, più si mette, più si otterrà alla fine”.

NDA - I casi di esperienze dopo la morte

Gli NDA sono piu' frequenti di quanto si immagini, mi ritrovai una volta a parlare con un medico dell' ospedale di Enna che mi raccontò come un suo professore tempo prima avesse raccolto in una specie di raccolta privata tutti i racconti che nel corso di 20 anni di attività operatoria gli era capitato di sentire da pazienti che raccontavano questa esperienza.

Per tutti sempre la stessa storia, leggermente diversa nei particolari ma con delle cose in comune, come per esempio la possibilità di vedere cosa stesse accadendo intorno a loro.

In questo senso mi raccontò in particolare la storia di una paziente che dopo essersi risvegliata aiutò un infermiere a trovare l'anello che aveva perso prima dell'operazione sfilandoselo dal dito.