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Dall' incidente dei due fratellini morti ad Agrigento, alla raffineria di Milazzo, alle continue proteste a Catania in un clima in cui si avverte disagio, il turbolento autunno Siciliano non è iniziato nel migliore dei modi.

autunno-bellissimo

 

Ieri un minuto di silenzio all' istituto " Luigi Capuana " di Aragona ha segnato l'ultimo atto della vita di due piccolissimi fratelli inghiottiti dall'esplosione dei vulcanelli nella riserva di Maccalube.

E mentre la famiglia non si da pace molti si chiedono come mai un posto potenzialmente pericoloso è gestito da Legambiente da uno staff in cui non è presente nemmeno un geologo e come mai, il padre dei bimbi, non ha incontrato neanche un cartello di pericolo sulla sua strada.

A Milazzo invece scoppia il serbatoio 513 della raffineria dove negli anni '90 morirono 7 operai a causa di un incendio simile, non è successo nulla e va tutto bene, ripetono da giorni il sindaco di Milazzo e le autorità della Fabbrica, intanto però da ieri una nube nera e densa di fumo avvinghia Milazzo chiudendola in una morsa da cui è difficile scappare e la gente è preoccupata perchè di veleni in questi anni ne ha respirati parecchi.

A Catania ogni giorno la piazza minoriti ospita proteste, gente che si incatena, persone che hanno perso il lavoro, che sono state licenziate e che in qualche modo tentano di comunicare con un comune sordo a qualsiasi richiesta.

Un amministrazione, quella Catanese, che pare sentire solamente i baronetti della città, quelli che aprono i centri commerciali, i parcheggi sul lungomare, e che " contano qualcosa" ma non ci sono orecchi per i cittadini comuni che ogni giorno denunciano una situazione cittadina sempre piu' degradata, tra delinquenza in crescita e problemi mai risolti. Tra posteggiatori abusivi e aumento della prostituzione ormai arrivata fino in centro.

In tutto ciò il fenomeno migratorio continua a pesare e anche tanto sull'equilibrio psico-fisico dell'isola ed è in questo clima e con l'avvicendarsi di queste tragedie che è iniziato l'autunno Siciliano, Catanese.

Esiste un filo logico con cui unire i tasselli di un quadro all'apparenza scomposto? Bisognerebbe interrogarsi seriamente sulle persone che ci governano ad ogni grado e livello, sdoganare il concetto di protesta dalla mera appartenenza politica e chiedersi con obbiettività ed onestà se le condizioni della nostra isola sono il frutto del caso o della sfortuna o se nella politica regionale ad ogni livello ci sia un problema che vada ricercato nella assoluta incapacità o mancanza di volontà dei soggetti che dovrebbero garantire la nostra sicurezza.

Luca Conti