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l'Ipocrisia del delinquente per bene.

cara mineo

 

Tutto è collegato dicono piu' o meno direttamente le leggi della quantistica scoperte negli ultimi 50 anni ed è stato questo concetto ad ispirare film come the butterfly effect ed è sempre questo concetto a quanto pare che fa andare avanti gli eventi delle nostre vite e non solo.

Pensavo a questo stamattina prima di affrontare questo Natale e vivendo molto vicino al C.A.R.A. di Mineo facevo un punto mentale della situazione presente chiedendomi sulla scia delle teorie sopra ricordate quanto di quel complesso di speculazione umana e malversazione possa o non possa influire sulla la mia vita e con quella degli altri.

Insomma la mia tutto sommato è una semplice domanda: " se tutto è collegato e noi prendiamo migliaia di persone incitandole a partire su navi derelitte per portarle in posti come il CARA e rinchiuderle li dentro per mesi o anni affinchè una cooperativa ed i suoi capi ne traggano profitto e il buon cittadino Minenino e Ramacchese (paesi in provincia di Catania) possano farsi la spesa deve in qualche modo influire con la realtà circostante per diamine, se un battito di una farfalla può causare un maremoto a migliaia di chilometri da dove avviene allora speculare sulla vita di migliaia e migliaia di persone avrà qualche effetto, mi chiedevo.

Bhe posso solamente raccontare il mio di effetto perchè forse non potrò mai sapere l'effetto globale, e mentre riflettevo sull'effetto che tutto questo faceva in me pian piano cominciavo a persuadermi di aver capito le domande giuste pensando ad una persona che conosco e che al CARA ci lavora.

Questa persona è un esempio, un prototipo di Italiano che noi esamineremo qui in questo articolo per cercare di darci delle risposte e forse cosa ancora piu' importante per cercare di porci le domande giuste.

Non ho alcun bisogno di parlare del marcio che gira intorno al CARA ai livelli piu' alti perchè televisioni e carabinieri in questi giorni ne hanno parlato abbastanza, voglio tralasciare il ridicolo di certi amministratori come il sindaco di Mineo che non hanno altra fantasia e dinamismo se non quello di considerare una prigione di immigrati una risorsa e un indotto, a tanto si è ridotto il paese che diede i natali a Capuana.

A me preme invece affrontare l'argomento dal piccolo, dalla piccola gente, da quei miseri piccoli cittadini che nella storia non compaiono mai e o sono vittime o quando stanno dalla parte del carnefice sono ben protetti dal fatidico " io eseguivo gli ordini " o da quella maledetta esigenza di mangiare a tutti i costi, di dover sopravvivere a tutti i costi, anche quando " quello che passa il governo" è poco dignitoso.

Ma questa persona mi ha colpito in particolare perchè in essa si concentrano tutta l'ipocrisia ed il doppio giochismo che ha e continua a rappresentare un intera generazione di cittadini che compongono la nostra società che ha sostituito a dei veri valori e credenze frutto del proprio pensiero una semplice sequela di frasi fatte imparate a scuola di rivoluzione per finta, quella stretta modaiola che imbocca i nostri giovani fin da ragazzi in un opprimente morsa di magliette di che guevara e pugni al cielo ma che non insegna poi, nel vero, a comportarsi dignitosamente nei confronti delle sfide alla libertà che la storia ci impone.

Una persona che esprime amore, tolleranza, che può additarti di essere razzista anche solamente perchè in una frase ci metti parole come immigrazione e sbaglio, se pensi insomma che non sia l'immigrazione selvaggia ed incontrollata la chiave per risolvere i problemi del mondo.

Però è questa persona non io, o qualcun altro, a lavorare per cooperative corrotte legate alla mafia ed ai servizi deviati che speculano sulla vita e sulla morte di uomini, donne e bambini. Ed è questa persona ad essere tendenzialmente di sinistra non io, ed è sempre questa persona a distribuire in giro frasi d'amore e d'affetto, non io.

Resta quindi un punto, questa persona è un ipocrita. E' di ipocrisia che stiamo parlando, il terreno fertile e prospero su cui la mafia, gli assassini, i corrotti costruiscono la propria casa. Senza ipocrisia infatti, senza una nutrita classe piccolo borghese di ipocriti operai operosi e acconsensienti nulla di questo marcio si potrebbe ergere oltre il normale limite di schifo presente nella natura umana, è l'ipocrisia del buon cittadino, della brava mamma di famiglia, che rende possibile l'abominio.

Il problema non è questa singola persona ma il fatto che rappresenti la punta di un iceberg ed il segreto del perchè la mafia, i servizi deviati, i politici corrotti e tutta la peggior gente di questo paese stia tenendo in pugno la stuazione piuttosto che le persone brave e meritevoli, è molto semplice, la risposta non è in una politica sbagliata, una legge che non funziona o chissà cos'altro, la risposta è chiaramente in quella persona. Quella persona è la domanda e la risposta insieme di tutti i problemi di questo Paese.

Finchè ci saranno cittadini ipocriti e senza ambizioni al miglioramento ed inclini solo al proprio egoismo non ci sarà una vera società dove costruire qualcosa di buono, finchè questi cittadini rappresenteranno una grande ed importante fetta della società non ci potrà essere un miglioramento. Finchè saremo circondati da cittadini che possono contemporaneamente lavorare per dei criminali e pretendere di essere anche dei rispettabili membri del consorzio sociale non ci saranno riforme tanto abbondanti da poter ripulire il vialetto davanti la porta di mamma Repubblica.

Ecco la farfalla ha sbattuto le ali e con tanto amore un bambino è affondato sul mar mediterraneo, non ci sarà alcun Natale per lui, nessun giudice a portare giustizia vera, niente di niente. Come lo avete chiamato? Indotto per i bravi cittadini Minenini? Un opportunità per i bravi cittadini Ramacchesi?

Luca Conti

Come fiocchi di neve
van cadendo le foglie,
e gli alberi, fra breve,
saranno senza spoglie.
Soffia il vento, s'oscura
di tetre nubi il cielo,
e tutta la natura
Dar si copra d'un velo.
Ah, la bella stagione
con le foglie è finita!
Al sonno si compone
la terra intorpidita.
Ma, mentre così dorme,
tutte operosamente
rinnova le sue forme
la vita onnipossente...

Luigi Capuana

 

 

 

 

 

 

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E' stata trovata morta nella sua auto una donna di 30 anni della provincia Catanese nei pressi della stazione di Catania, secondo alcune testimonianze, da uno straniero poi fuggito a piedi.

20141026 polizia

 

E' stata uccisa con diverse coltellate dentro la sua auto, una Peugeot 106 nera, trovata in via Tezzano grazie alla segnalazione di alcuni residenti che avevano chiamato il 113 perchè era in corso una pesante lite, tra la donna e un uomo, presumibilmente uno straniero, scappato prima dell'arrivo delle forze dell' ordine.

Si tratta di una 30 enne Italiana non di Catania ma della provincia etnea, la polizia non ha ancora diffuso le generalità della vittima perchè i genitori non sono stati ancora avvertiti della tragedia.

Ci sono già delle ipotesi sul movente che sarebbe da ricondurre alla sfera personale della ragazza.

 

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E' questo che accade quando un intera città è amministrata con indifferenza e da persone che non hanno alcuna competenza, ma solo una raccomandazione.

incidentepalma

 

Adesso c'è tensione a Catania dopo il grave incidente che ha visto una donna, Patrizia Scalora, perdere la vita mentre si trovava con la figlia seduta ad una panchina di Piazza Cutelli, colpita da una palma.

Tutte affette dal famoso puntuerolo rosso il resto delle piante della piazza sono state abbattute dopo le ripetute proteste della gente del luogo che hanno costretto i dipendenti della multiservizi a schiaffi ad abbattere le piante.

Uno dei dipendenti infatti, dopo un ennesimo controllo, aveva dichiarato pulite dal puntuerolo le altre palme che ad un controllo piu' approfondito invece, sono risultate essere anch'esse marce.

Incompetenza quindi, operai che curano il verde pubblico completamente ignoranti del proprio lavoro, e a pagare le conseguenze di questa situazione in cui persone assolutamente incapaci svolgono lavori specifici senza alcun motivo apparente è stata una mamma di famiglia colpevole solo di vivere nella città del sindaco Bianco, la città dove i cittadini si danno fuoco e muoiono colpiti dal verde pubblico non curato.

Una città in piena emergenza, ma non è una calamità naturale quella che sta colpendo la città, ma una calamità umana, si chiama corruzione, malapolitica, mancanza di responsabilità.

 

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Lungomare liberato ma forse non ancora abbastanza, aggrediti ciclisti e membri dell'associazione lungomare liberato da un gruppo di commercianti della zona tra cui paninari e delinquenti comuni in una città ormai ostaggio della criminalità.

Rissa-Lungomare

 

E' arrivato il momento della resa dei conti a Catania, ecco cosa leggo tra le righe di incidenti apparentemente scollegati tra loro come la rissa tra i commercianti del lungomare e i sostenitori del lungomare liberato (iniziativa che prevede la pedonalizzazione del lungomare di Catania per un certo numero di volte al mese), la resa dei conti tra due culture diverse, una tesa alla modernizzazione ed al rispetto verso l'ambiente che ospita la città e gli altri cittadini e l'altra invece, tesa al guadagno personale, alla speculazione, all' accumulo insensato e degradante di beni materiali dove il proprio interesse è sopra a tutto, persino al di sopra della dignità personale o del rispetto verso l'altro e la spinta vitale di questi individui si esaurisce li, nei soldi che riescono a guadagnare alle spalle della propria città.

E' successo con i commercianti della zona di corso delle provincie in rivolta contro il comune per una modifica al traffico viario della zona che rende piu' facile il flusso del traffico ma danneggia, secondo loro, le entrate dei negozi della zona e adesso ieri, sul lungomare, dove sempre i commercianti atteggiandosi a padroni del lungomare, come se avere un camion dei panini in una strada ti desse il diritto di deciderne le sorti hanno aggredito vigliaccamente e senza alcuna giustificazione un gruppo di pacifici ragazzi che con le bici si godevano quello che ogni città Europea riesce a garantire senza alcuna fatica ai suoi cittadini, un pò di mare, di aria fresca e un pezzo di città in cui si può guidare una bici senza rischiare la vita.

Ma c'è un altra Catania, una Catania purtroppo rappresentata ampiamete anche al comune da un amministrazione che appare complice e succube allo stesso tempo di quest'ultima, una Catania fatta di criminali abituali, persone vicine alle cosche mafiose ormai infiltrate da decenni negli ambienti politici ed economici, dappertutto, una Catania che tiene in ostaggio gli onesti cittadini e che con la violenza, la prevaricazione e la minaccia pensa solo a se stessa in un circolo vizioso di guadagni e monotonia, una vita vuota, imposta al resto della cittadinanza " di supicchiria " come si dice da noi, di mafia.

E sale, veloce e altissima, la rabbia quando guardando le immagini riproposte sotto si notano i vigili urbani incapaci di svolgere il piu' elementare dei loro doveri, quello di garantire la sicurezza del cittadino, il dovere di meritare di potere indossare una divisa che ti rende rappresentante dello stato e non servo di un accozzaglia di violenti che picchiano la gente e che sporcano il vivere civile di una Catania che viceversa c'è, con il cuore e con l'anima, è quella la vera Catania, sono quei ragazzi in bici, sono loro e non gli altri delinquenti del video l'anima di questa città.

Ma dov'è il sindaco? dove gli assessori, ricchi di poltrone e guadagni, che ogni giorno si vantano del loro operato come se fossero delle attrici vanitose, come l'assessore Licandro tanto contento del suo lavoro "culturale" e così poco attento ed efficiente di fronte ad una città in cui il marcio ha corroso tutto e la cultura è solo un tristissimo, malinconico ricordo.

 

 

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Aperta inchiesta in merito all'incendio, intanto le fiamm si sono definitivamente spente.

raffineria-2

(fonte - oggimilazzo.it)

Il sostituto procuratore di Barcellona, Francesco Massara, ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’incendio che si è sprigionato stanotte dal serbatoio 513 della Raffineria di Milazzo e ha disposto il sequestro dell'area.  Ad eseguire il provvedimento saranno i carabinieri di Milazzo appena le fiamme saranno spente e l’area accessibile. I carabinieri sono arrivati sul posto pochi minuti dopo l’incidente, coordinati dal comandante della compagnia, Antonio Ruotolo, e di quello della stazione mamertina, Tommaso la Rosa. A sollecitare una chiarezza, anche giudiziaria, la Federazione dei Verdi di Milazzo Messina. Chiediamo che la procura di Barcellona disponga immediatamente le indagini necessarie ad accertare le cause di tale evento catastrofico accaduto all'interno della Raffineria di Milazzo - scrive il portavoce Peppe Marano - e che disponga tutte le misure cautelari come per esempio il sequestro degli impianti interessati e anche quelli per effetto domino dall'evento incidentale per prevenire ogni ulteriore pregiudizio e danno per la salute e la sicurezza della popolazione residente e dell'ambiente. Che la procura - continua - indaghi inoltre sui comportamenti posti in essere dalle autorità amministrative che sono titolari per competenze specifiche in materia ambientale e salute umana. Come federazione entro pochi giorni organizzeremo la presentazione di una denunzia querela collettiva alla stessa magistratura di Barcellona».

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La violenza è ormai alle stelle a Librino (Catania) dopo l' omicidio l'altro giorno di Massimiliano Di Pietro consumato dai tre fratelli Celso.

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Un escalation di violenza e vendetta quella che sta vivendo il quartiere Librino a Catani in questi giorni che si somma all' omicidio avvenuto lo scorso mercoledì dove perse la vita Massimiliano Di Pietro, 39 anni, con precedenti legati alla droga, ultimo di tre fratelli tutti uccisi per droga.

Ad ucciderlo tre fratelli, i fratelli Celso, tutti arrestati in questi giorni dopo che i tre si erano consegnati ai carabinieri impauriti dalla tensione e dalle minacce che stavano prendendo corpo in quartiere.

La rabbia però non si placa e ieri una bomba, disinnescata, posta nei pressi dell'abitazione di Agatino Celso, padre dei tre fratelli autori del delitto.

Una reazione violentissima insomma, in un quartiere che spesso è stato al centro della cronaca per la sua situazione difficile. 

In questi giorni è massima l'attenzione delle forze dell'ordine e si teme che questa escalation tra due famiglie possa espandersi coinvolgendo altri elementi della criminalità locale.

 

 

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Anche in Sicilia ed esattamente a San Giovanni Galermo in provincia di Catania pare sia arrivata l'ondata di orrore che da qualche mese ha colpito l'Italia con quella che sembra essere un epidemia di follia che colpisce i genitori.

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famigliarusso

 

Il fatto

Le ha accoltellate mentre dormivano serenamente nel loro letto, all'interno del posto che dovrebbe essere il piu' sicuro del mondo per dei ragazzini, la loro casa. 14 e 12 anni, ad agire contro di loro con in mano un fendente il padre di 47 anni Roberto Russo che stamattina, poco dopo le 7.00 ha ucciso una delle due figlie. Al momento dell'omicidio non era presente la moglie ed altri fratelli della vittima che sono poi intervenuti per difendere le sorelle.

Un folle gesto di cui non si conosce il motivo che ha rotto la serenità estiva della piccola cittadina della provincia di Catania.

Una follia omicida che pare diffondersi in tutta la penisola, fatti inspiegabili, a cui la gente cerca di dare le piu' svariate risposte.

La crisi matrimoniale il movente

Pare sia la crisi matrimoniale con la moglie il motivo del folle gesto, la moglie infatti era assente da alcuni giorni da casa per via di questa crisi tra i due, ad intervenire pare siano stati i figli maschi della coppia di 17 e 20 anni che hanno disarmato il padre e chiamato i soccorsi.

Sia il padre che la figlia, ferita, sono stati immediatamente portati al Cannizzaro dove la figlia è morta subito dopo mentre il padre è stato sottoposto ad un delicato intervento per via di un tentativo di suicidio.

l'Altra figlia

E' stata ricoverata anche l'altra figlia dell'uomo. Le sue condizioni secondo indiscrezioni dell'ospedale Cannizzaro di Catania sono estremamente gravi.

Identità dell'assassino

Si chiama Roberto Russo il padre che stamane colto da un raptus ha ucciso la figlia. 

 

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Trip Advisor, il piu' grande portale di recensioni scritte direttamente dai viaggiatori di tutto il mondo, ecco cosa hanno riportato i turisti su Catania. Alla fine si sono stancati.

TURISMOMALATO

 

Quello che penso io è che la tendenza del Siciliano a sopravvalutare la sua sempre bella terra ha giocato un brutto scherzo alla città di Catania convinta che la totale assenza di servizi e soprattutto il menefreghismo della gente di fronte ai continui abusi sui turisti non avrebbe causato nessuna conseguenza ed invece, come si dice, la gente mormora e su Trip Advisor dopo la deludente stagione turistica appena trascorsa si può fare un riassunto della disastrosa reputazione che la città si è guadagnata nel mondo.

- "I Siciliani" a Catania derubano sistematicamente i turisti, nessuno muove un dito nonostante i furti o le rapine avvengano in mezzo alla gente e la polizia fa spallucce dicendo che sono cose che succedono ogni giorno a Catania.

I turisti che passano per via Plebiscito, considerata dagli stessi turisti nelle recensioni una terra di nessuno dove non esiste legge, vengono sistematicamente derubati a causa dell'alto grado di degrado e povertà che affligge tutta l'area. Qui la polizia è scarsamente presente e i turisti lo hanno notato, sulla loro pelle.

Ma la cosa che mi fa piu' rabbia nel leggere i commenti dei turisti di varia nazionalità, soprattutto Tedeschi, è la diffusa sensazione che la gente sia omertosa in Sicilia, nessuno che assiste a furti o rapine interviene e questo dipinge il quadro di una popolazione ancora ostaggio della paura e incapace con un sussulto di dignità di ribellarsi ad una simile situazione.

Alcuni turisti scrivono che ne lo stato ne la mafia riescono ad impedire gli scippi, la mafia viene quindi percepita dai turisti come un entità legittimata a pieno titolo dalla gente ad occuparsi delle questioni di vita pubblica.

Insomma, la situazione leggendo i commenti non è delle migliori ed i dati sul turismo appena trascorso lo confermano ampiamente.

 

 

 

 

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Un popolo di questuanti che domanda l'elemosina non potrà mai riscattarsi, ecco perchè la Sicilia non funziona piu'.

sibuana

 

Un accozzaglia di fanciulli poco pretenziosi, col vestito della prima comunione, che aspettano i grandi per chiedere per favore signor Comandante ci porti un altro pò della vostra buonissima zuppa.

Questo sembrava il Sindaco di Scordia Tambone e i suoi accompagnatori Scordiensi l'altro giorno all'incontro con la delegazione dei padroni del mondo, ovvero coloro che senza alcun apparente motivo mantengono dalla fine della seconda guerra mondiale il loro esercito, armato fino ai denti, sul nostro territorio e che ci stanno per piantare una bella antenna coi fiocchi davanti casa, ma di questo ovviamente non era il caso di parlare e di discutere, ci mancherebbe, troppo sforzo mentale per andare oltre le etichette e gli incontri prefatti per le scimmie Sicule. Gli indigeni locali, i piccoli indiani isolani a cui abbiamo portato via la terra e a breve la salute.

Cosa fa una delegazione di marine ad un appuntamento con un sindaco Siciliano vi domanderete voi?

Niente di che, come ogni padrone che si rispetti, gli Americani sanno che in ogni nazione in cui ci possa essere il pericolo di far sentire il peso di un occupazione ( a prescindere dal livello di occupazione) bisogna anche mostrare un lato bonario e quale occasione per distribuire un pò di illusione di bontà nonostante i diritti lesi (come il muos) se non quella di gettare un pò di elemosina tra le mani di uno dei tanti sindaci della trinacria, sempre pronti, nella loro mancanza di spina dorsale a svendere i diritti di un isola?

Il programma relazioni con la comunità locale fa sembrare i Siciliani delle scimmie con cui i padroni armati fino ai denti devono pur intraprendere un qualche percorso di integrazione, così, aiutano di tanto in tanto le povere scimmie a lustrarsi le scarpe o ad aggiustare la malandata porta della loro gabbiotta, in un isola ormai abituata a chinare la testa davanti a chicchessia, la mafia, i preti, i politici corrotti, gli Americani, siamo proprio una regione che non fa molto onore alla bandiera Italiana.

Ma non è dei semplici cittadini la colpa, e lo dimostrano i Siciliani quando protestano a Niscemi e inaltrre occasioni, ma di questa classe politica inetta e volgare che da troppo tempo ormai sta mal rappresentando una regione che non è certamente la migliore del mondo, ma potrebbe avere i suoi piccoli perchè per sentirsi un pò piu' orgogliosa e indipendente.

Luca Conti

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Come cambiano gli equilibri tra comuni nella provincia di Catania dopo la discussa legge che abolisce le provincie ed abilita i liberi consorzi di comuni e le città metropolitane.

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Le cose cambiano in provincia di Catania come del resto in tutta la Sicilia e in questi giorni la maggior parte dei primi cittadini dei comuni del Catanese si sono incontrati a palazzo degli elefanti per discutere il futuro assetto dell'ex provincia di Catania.

Ed è chiara almeno per il momento la scelta di Acireale che secondo l'assessore all'urbanistica Francesco Fichera deve rispettare tramite la sua giunta il diffuso sentimento degli Acesi di intraprendere un percorso diverso da Catania che porterà la prospera e importante cugina della piu' illustre città Etnea fuori dall'area metropolitana nonostante i tentativi, ripetuti ma infruttuosi, di convincere la città a restare.

Ma si sa e non è un mistero ormai da tantissimo tempo che Acireale ha sempre sofferto del complesso del figlio minore nei confronti della vicina Catania, una città col piglio del capoluogo Acireale che non ha mai potuto spiccare il volo veramente a causa dell'attrazione gravitazionale della vicina metropoli.

E' Paternè invece che rimane " fedele " alla vicina Catania e secondo il sindaco Mauro Mangano non è in discussione la fuoriuscita del grosso centro dall'area metropolitana anche se, ammette, questa legge dovrebbe essere maggiormente chiarita dalla regione per permettere ai sindaci di decidere per il meglio.

 

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Far West a Palagonia dove la microcriminalità e la violenza aumentano, dai cassonetti bruciati ogni notte alle ultime aggressioni, il punto della situazione.

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Il fatto

Un giovane ospite del CARA di Mineo, che spesso scende a Palagonia, vicino paese del Calatino, per vendere sigarette viene aggredito da un numero imprecisato di balordi.

Gli aggressori gli levano soldi e sigarette, il ragazzo se ne esce con qualche contusione.

Il Sindaco di Palagonia, Valerio Marletta, da sempre impegnato per l'integrazione dei rifugiati politici ospiti della struttura e in lotta contro il malaffare che aleggia intorno al business delle strutture di accoglienza lancia il suo grido di indignazione, accompagna personalmente il rifugiato a sporgere denuncia dai carabinieri e si fa portavoce di una dura condanna contro gli aggressori.

I Carabinieri di Palagonia

I Carabinieri non sono riusciti a capire chi fossero i responsabili dell'aggressione, nonostante l'enorme presenza di unità nel territorio di Palagonia con una delle piu' grosse caserme del Calatino, il paese sembra essere completamente privo di ordine pubblico e la gente comincia a domandarsi quale sia l'operato delle forze dell'ordine in paese.

Aggressioni, incendi, microcriminalità, sempre presenti e in forte aumento, qual'è il ruolo delle forze dell'ordine in paese?

I cassonetti incendiati e c'è chi dava la colpa agli immigrati.

In paese (Palagonia) monta l'intolleranza e c'è chi ha collegato i ripetuti incendi notturni ai cassonetti della nettezza urbana con il preseunto disagio giornaliero lamentatpo da alcuni residenti " stanchi " di vedere gli immigrati cercare cose nei cassonetti durante il giorno.

Fatto sta che da alcuni mesi si ripetono i roghi notturni ai cassonetti, anche qui nessuna risposta dalle forze dell'ordine sul territorio, non si riesce proprio a scoprire i responsabili, esiste un indagine? I Carabinieri del posto hanno condotto anche solamente una piccola inchiesta per capire i colpevoli?

Un Far West di intolleranza

Una situazione ormai fuori controllo in quello che è sempre stato un paese particolarmente violento e conosciuto agli onori della cronaca nera per numerosi fatti di sangue accaduti negli anni.

Una violenza culturale, causata probabilmente da una totale assenza politica in città, che ricordiamo essere stata governata per molti anni da sindaci come Salvino e Fausto Fagone, collusi con la mafia e responsabili di un incredibile degrado morale ed economico che oggi, in paese, fa vedere i suoi frutti.

La speranza del sindaco Marletta

Speranza e voglia di andare oltre, è questo che si legge nelle parole del sindaco Marletta che non vuole arrendersi al deserto culturle che ha trovato in eredità nella piccola comunità del Calatino, parole che ci sentiamo di sostenere e che speriamo possano portare, a Palagonia, un netto miglioramento per il futuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Si è conclusa positivamente la vertenza per il rinnovo dei contratti per gli addetti ai servizi logistici del CARA di Mineo.

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Saranno circa 50 i dipendenti del CARA ad essere re-integrati nei rispettivi posti di lavoro. E' quanto dichiarato da paolo Ragusa, il presidente dell'organo consortile per la gestione del villaggio della solidarietà.

I lavoratori non erano stati licenziati ma temporaneamente sospesi dai posti di lavoro.

La situazione si stava surriscaldando a Mineo e la cessazione dei rapporti lavorativi aveva creato non pochi disagi economici a molte famiglie che si erano ritrovate sulla soglia di povertà, fortunatamente tutto si è concluso bene. 

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In un terreno di 6 mila metri quadri avevano costruito il loro orto della droga.

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Avevano nascosto la Marijuana in un terreno abbandonato vicino al fiume Gornalunga. Nel territorio di Ramacca. Si tratta di Benedetto Messina ( 47 anni, Acireale) e Salvatore Nicosia ( 37 anni, Aci Catena). 

Sono stati accusati di produzione di sostanze stupefacenti e tratti in arresto dai Carabinieri di Palagonia. 900 piante di Cannabis, sono stati sospresi proprio mentre stavano irrigando le piantine.

Una vera e propria produzione professionale con l'utilizzo di un elettropompa di tipo professionale.

Ad aiutare i Carabinieri nell'individuazione dei malviventi sarebbero state delle fonti confidenziali del luogo, probabilmente contadini o qualcuno che possedeva un terreno vicino la piantagione o che vi lavorava, sintomo che sul territorio di Ramacca le forze dell'ordine possono sicuramente contare sulla collaborazione dei cittadini.

Per i due presunti criminali si sono aperte le porte del carcere di Contrada Noce di Caltagirone, anche nella vicina Castel di Iudica pare che siano state trovate delle piantagioni.   

 

 

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Si affaccia lo spettro della semi infermità mentale per Loris Gagliano, l' assassino che il 27 Dicembre 2011 uccise Stefania Noce.

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La uccise senza pietà, quel maledetto 27 dicembre, lei e il nonno che cercava di difenderla, e il caso forse tra i piu' sentiti di femminicidio avvenuto in Sicilia e quello che ha maggiormente colpito l'opinione pubblica, la morte di Stefania Noce e del nonno Paolo Milano.

Per questo Loris Gagliano fu condannato in primo grado all'ergastolo.

La storia giudiziaria di Loris prosegue adesso in secondo grado, e i periti ordinati dal tribunale Francesco Bruno e Bruno Calabrese hanno da pochi giorni agitato lo spettro dell' infermità mentale che potrebbe, teoricamente, aprire le porte del carcere per Loris Gagliano se le tesi dei due periti venissero accolte in sede dibattimentale.

Un test controverso quello usato dai due professionisti per accertare la presunta infermità mentale del giovane assassino, il test delle macchie di Rorschach. 

Il test si compone essenzialmente di 10 tavole, su ciascuna delle quali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5 monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate. Le tavole vengono sottoposte all'attenzione del soggetto una alla volta e, per ciascuna e senza limiti di tempo imposto, gli viene chiesto di esprimere tutto ciò cui secondo lui la tavola somiglia.

Sottoposto a Loris gagliano il test avrebbe rivelato che il giovane è  parzialmente incapace di intendere e di volere, quello che rimane da capire è se sia semplicemente affetto da un disturbo della personalità di tipo narcisistico e paranoico o se siamo in presenza di un disturbo psicotico iniziale».

Gli avvocati della famiglia Noce controbattono che secondo loro, il test non è affidabile, in quanto rappresenta una metodologia alquanto controversa persino per la stessa scienza.

 

 

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Il titolo ovviamente ironico, il contenuto dell' articolo invece, un pò piu' triste.

lombardo

 

Avevamo esultato dopo le condanne del processo Iblis, avevamo tutti gridato allo scandolo quando nero su bianco era risultato evidente che in Sicilia, come al solito, avevamo avuto l'ennesimo presidente di regione ammanicato con la mafia, tale Lombardo Raffaele, in arte Don Raffaele "u spertu" come mi verrebbe di chiamarlo per rendere piu' affettuoso questo articolo.

Ma il peggio doveva ancora palesarsi ai nostri occhi e per vedere il fondo della bottiglia dovevamo aspettare chr quei mattacchioni del movimento 5 stelle ci fornissero ulteriori elementi di affondo.

Nasce tutto quando nella giornata di ieri il senatore pentastellato Mario Michele Giarruso, proprio nella giornata in cui a palazzo madama si votava per l'abolizione del vitalizio per i condannati per reati di mafia proposto dal movimento 5 stelle ha avvistato tra gli oscuri corridoi del nostro trasparente palazzo lui, il mostro, il famigerato bandito Siculo Raffaele Lombardo.

Parliamoci chiaro, Raffaeluccio come abbiamo simpaticamente chiamato il nostro fortunatamente ex presidente in passato tra queste pagine è un criminale conclamato e della peggior specie per giunta, non è infatti stato condannato per aver rubato merendine al supermercato, ma per mafia, e al senatore pentastellato avrà fatto un certo effetto vedere che i palazzi delle nostre istituzioni sono frequentati dai delinquenti. Una volta strizzati gli occhi ed essersi reso conto di non stare dormendo tra gli scranni, il senatore ha cominciato ad urlare, ma dalla paura, non per altro, c'è Raffaeluccio! Urlava disperato cercando di attirare l'attenzione degli altri parlamentari.

Non entriamo nel merito della triste notizia già ampiamente discussa e del suo proseguimento con le conseguenti ipocrisie scaturite come l'accusa del senatore Lucio Barani (Gal) al movimento di gridare in aula come i fascisti all'epoca di Matteotti, e nessuno capirà mai perchè il problema sarebbe dovuto essere " qualcuno che urla" e non la presenza in aula di un mafioso durante la votazione sull'abolizione dei vitalizi ai mafiosi, comunque.

Vorrei infine lanciare a Raffaeluccio un accorato appello: Raffaele fuori dalle istituzioni! Vai via, sei un delinquente!

Niente, Raffaele non riesce a stare lontano dalle istituzioni ma non è colpa sua, secondo il suo psichiatra infatti l'ex presidente soffrirebbe di una non rara sindrome che ha colpito molti politici Italiani, la sindrome del palazzo commestibile: Chi ne è affetto, si auto convince che i palazzi istituzionali siano commestibili, attratti quindi dalle varie sedi del governo sparse per l'Italia e spinti dalla fame questi pericolosi individui si aggirano per i corridoi, sono riconoscibili per alcuni tratti distintivi che li caratterizzano: Bava alla bocca, canini sporgenti, occhi pieni di sangue, si aggirano mordendo quello che possono, un vitalizio qui, un vitalizio li. 

 

Luca Conti