Un commerciante di via della Concordia, M.G. di anni 47, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Catania in quanto nascondeva nel suo esercizio commerciale una grande quantità di droga.
Trenta chili di marijuana nascosti abilmente tra i materassi e i salotti in vendita. La droga è stata così sequestrata dai poliziotti.
Ha 48 anni l'operaio che è caduto dal tetto di uno dei capannoni delle "Acciaierie Sicilia" nella zona industriale di Catania. Restano molto gravi le sue condizioni.
l'Operaio è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Cannizzaro di Catania. Purtroppo ha riportato diverse fratture e un grave trauma cranico. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Catania e i carabinieri che indagano per ricostruire la dinamica dell'incidente.
Sette vigili urbani di Catania sono stati aggrediti e malmenati da una trentina di ambulanti senegalesi, tra cui due donne, intenzionati a riprendersi la merce contraffatta che era stata loro sequestrata nella zona del mercato di piazza Carlo Alberto. Hanno riportato ferite lievi.
Il sindaco Enzo Bianco li ha incontrati in Municipio elogiandoli e ha telefonato al questore Salvatore Longo informandolo dell'accaduto e sottolineando la necessità di continuare a operare insieme per la legalità.
Un 28enne è stato arrestato da carabinieri a Sant'Alfio per lesioni personali e omissione di soccorso. Il giovane, alla guida della sua auto, aveva avuto un incidente con una macchina guidata da una donna,donna ch rimasta ferita è stata rioverata all'ospedale di Giarre.
Invece di prestare soccorso alla donna, è fuggito. L'uomo si è nascosto vicino a un rudere nelle campagne circostanti dove militari l'hanno trovato e arrestato.
Tredici chili di marijuana, un fucile e una pistola "custoditi" da una casalinga di 51 anni nella sua abitazione a San Cristoforo. E' quanto scoperto dai carabinieri nell'ambito di un servizio di controllo sul territorio.
La donna, arrestata, deve rispondere di detenzione di arma clandestina e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. La droga era confezionata in panetti da un chilo ed era stata conservata all'interno di due borsoni. Trovati e sequestrati anche 500 euro, denaro ritenuto provento di spaccio.
I “Lupi” del Reparto Operativo di Catania hanno fermato tre uomini, tutti catanesi, ritenuti responsabili di tentata rapina aggravata in concorso.
Questo dimostra come gli episodi criminali siano in leggera crescita, seguendo comuqnue il trend nazionale, ma Catania resta una città sicura. E' forte infatti la presenza delle forze dell'ordine e pronta e veloce la reazione a rapine, furti ed in generale per tutto ciò che riguarda il reparto prevenzione crimine.
Per quanto riguarda l'ultimo episodio avvenuto ieri come accennato sopra I riscontri, le perquisizioni eseguite e le testimonianze raccolte hanno completato il quadro investigativo conclusosi ieri sera con il fermo dei tre nel popolare rione di Picanello. In corso accurate verifiche per accertare se i tre individui abbiano messo a segno altri colpi.
Salvatore Lo Miglio, di 53 anni, era riuscito a sfuggire all'arresto martedì scorso a Catania durante l'operazione contro l'impero del cibo della famiglia Bosco, è stato arrestato da agenti della squadra mobile del capoluogo etneo.
L'uomo è stato posto ai domiciliari. Durante l'operazione gli agenti eseguirono un' ordinanza applicativa di misure cautelari e reali nei confronti di 27 indagati, tra i quali numerosi componenti della famiglia Bosco, nota a Catania perchè titolari di una catena di supermercati e di società di catering, ipotizzando i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all'usura ed estorsione.
Riapre oggi la parte ovest della rotatoria del Tondo Gioeni. Annuncio che è stato comunicato dall'assessore Rosario D’Agata, dopo la completazione dei lavori sui cordoli, che sono stati allungati in alcune parti.
“Abbiamo studiato i flussi di traffico – ha spiegato D’Agata – abbiamo capito che una buona parte degli automobilisti si sono adattati rapidamente alla nuova configurazione stradale, in ogni modo la polizia municipale continuerà a restare presente per garantire un corretto ritorno alla normalità.
Bambini di 10 mesi violentati e torturati, bruciati con il fuoco o torturati con la cera bollente. Questo è quello che sta emergendo da alcuni filmati trovati sulla rete, in quello che viene definito il lato oscuoro della rete, e denunciati dall'Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto al Compartimento Sicilia Orientale della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania.
E' stata la stessa associazione a rendere noto il tutto, dichiarando come sia "che filmati di una tale gravità vengono da noi trovati sul web" e che i suoi volontari hanno potuto assistere a scene di "donne con il volto coperto da maschere di carnevale intente a violentare e molestare i piccoli, di bambine legate, bruciate con cera bollente e affogate con la testa nel water ed atti sessuale e di libidine di estrema gravità".
"Continueremo a segnalare tutto questo - ha ribadito il prete - anche se siamo rimasti senza un soldo e non abbiamo piu' autonomia, malgrado le promesse della politica. Quanto abbiamo visto ha superato ogni nostra immaginazione. Solo la collaborazione internazionale puo' riuscire a sconfiggere questo crimine".
Dopo il figlio la procura ha indagato anche una coppia Rumena nel misterioso delitto avvenuto al cimitero di cui abbiamo gia' parlato. Sulla morte di Maria Concetta Velardi quindi, si apre un nuovo capitolo di indagine, sono una coppia di 36 anni lui e 35 anni lei.
In precedenza era stato il figlio della vittima, il sott'ufficiale della marina Matà ad essere stato indagato.
Anche altri due uomini che conoscevano la donna, due frequentatori del cimitero, un anziano e un giovane, risultano iscritti nel registro degli indagati.
La procura afferma che si è però lontani da accuse dirette, nel frattempo l'avvocato della famiglia della vittima ha aperto un inchiesta privata parallela, con la collaborazione di criminologi, di un investigatore privato e dell'ex generale dei carabinieri del Ris Luciano Garofaro.
Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi e dal sostituto Giuseppe Sturiale.
Una giornata piena per il presidente della Repubblica, già dal mattino sarà infatti impèegnato in tour delle principali istituzioni Etnee. Comune, Chiesa, Università, Prefettura, e persino una gita in zona industriale. Ci sono anche proteste da Catania bene comune e Movimento 5 stelle al grido di «no all’austerity».
Aggiornamenti:
Napolitano arriva a Catania. Ad aspettarlo, però, non ci sono solo le nuove aiuole piantate per l'occasione, gli alberi di mandarini, la segnaletica stradale rinnovata, le palme e le bandierine tricolore. C'è anche la Catania vera, fatta di lavoratori che hanno perso la loro dignità per quello che poi è un diritto: il lavoro.
Il presidente Napolitano decide di non prendere la parola durante l'incontro al Comune, in una Sala degli specchi gremita di persone illustri e istituzioni. C'era anche Serena Cacciola, la studentessa di 16 anni del III Liceo scientifico di Linguaglossa, autrice di una delle lettere che il capo dello Stato ha letto nel suo discorso di fine anno il 31 dicembre. Senza discorso quindi. Quel poco tempo a disposizione l'ha impiegato a stringere le mani alla gente che lo accoglie in piazza Duomo, ai 500 bambini delle scuole catanesi, a quella signora che gli regala un fiore da portare alla Santa patrona della città.
Ed è lì, in mezzo alla folla che lo attende davanti alla Cattedrale che il presidente rompe il silenzio. "L'importante è che non si chieda solo attenzione alle istituzioni nazionali - dichiara il presidente Napolitano ai giornalisti che lo attendevano - ma si dimostri capacità di iniziativa. Catania è una città vivace, che si muove e ha voglia di reagire. Ad esempio con quanto firmato prima, ovvero con la nascita del distretto industriale Sud-est".
E, a pochi metri dal Municipio di Catania, in piazza Università ci sono un centinaio di lavoratori della Micron che hanno allestito un presidio silenzioso per manifestare il proprio disagio in vista di un futuro quanto mai incerto. Ai 419 dipendenti della multinazionale che si occupa di semiconduttori, che ha previsto un piano di esuberi nelle proprie sedi italiane, sono arrivati infatti gli avvisi di mobilità, 128 dei quali nel sito di Catania. Ciascuno dei manifestanti ha esibito un cartello con la scritta "Esubero Micron" e striscioni con la scritta "Ridateci il futuro", e "Micron da eccellenze a eccedenze".
Il consigliere per gli Affari interni del Quirinale, prefetto Giulio Cazzella, delegato dal Presidente della Repubblica ha ricevuto i lavoratori della Micron che stanno scioperando per protestare contro i licenziamenti ritenuti ingiustificati. Nel corso dell'incontro, i lavoratori hanno consegnato al Prefetto Cazzella la lettera della Rsu Micron di Catania indirizzata al Capo dello Stato. La Rsu era assente perche' impegnata a Roma presso il MiSE, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Uglm, Fim, Fiom e Uilm, per un'altra riunione con l'azienda.
Anche all'Università non mancano le manifestazioni di protesta. Un gruppo composto da una trentina di studenti ha allestito un presidio davanti all'ingresso dell'Università di Catania, dove alle 16 è arrivato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per prendere parte alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Ateneo etneo. Gli studenti hanno esibito alcuni striscioni e scandito slogan contro il capo dello Stato e la politica dell'austerity.
Giorgio Napolitano, al termine della cerimonia di inaugurazione del 579mo anno accademico dell'Università di Catania, si è recato in visita alla St Microelectronic, nello stabilimento della zona industriale. Il Capo dello Stato è stato accolto da un lungo applauso
Dal Comune all’Università, passando per le visite a Sant’Agata e allo stabilimento della St Microelectronics. Sarà una giornata interamente dedicata a Catania, invitato in città all’indomani dell’elezione del sindaco Enzo Bianco dal neo primo cittadino. E che giungerà in un momento particolarmente caldo della politica nazionale: il primo giorno del Governo di Matteo Renzi.
Per l’anziano presidente non sarà una passeggiata: «No Napolitano, no austerity» è lo slogan scelto dagli esponenti di Catania Bene Comune, ma anche del Movimento 5 stelle, contro la visita del capo dello Stato a Catania. Animeranno un corteo di protesta che partirà da piazza Roma alle 9. Alle 10, in una città blindata, Napolitano inizierà la sua visita ufficiale a Palazzo degli Elefanti. Subito dopo una probabile (e preannunciata) visita al busto reliquiario della Santa patrona in cattedrale, Napolitano dovrebbe recarsi in Prefettura. Lì, nel palazzo del Governo, i lavoratori precari Micron hanno preannunciato la consegna di una lettera. Giusto il tempo, per il presidente, di recarsi alle 16 al monastero dei Benedettini, tirato a lucido per l’occasione. Nel pomeriggio, infine, intorno alle 17.30, la visita allo stabilimento del colosso italo-francese dei semiconduttori alla zona industriale.
Da tempo il sospetto che la maggior parte della grossa imprenditoria Catanese sia in verità implicata in affari poco chiari si è fatta spazio negli ambienti investigativi e giornalistici e probabilmente, da tempo è risaputo dall'opinione pubblica, stavolta è toccato alla famiglia Bosco nota a Catania perché titolari di una catena di supermercati e di catering, sono tra i destinatari di un'ordinanza applicativa di misure cautelari e reali eseguita dalla squadra mobile. Sono 27 gli indagati, a vario titolo, dalla Procura per associazione per delinquere, usura e estorsione. Durante una serie di perquisizioni la polizia avrebbe sequestrato, complessivamente, alcune centinaia di migliaia di euro in contanti.
Un anno fà era stato arrestato il figlio di Giuseppe Bosco, figlio di di Bosco Antonino e di Aurichella Prospera, Bosco Antonino è il titolare dei supermercati Bosco.
Fù il collaboratore di giustizia D'Acquino Gaetano, che riferisce ai magistrati: << Bosco Giuseppe è persona alla quale hanno sparato, colpendolo a una gamba, il 26 agosto 2008: vende droga per conto di Turi Amato, è figlio di un tale Nino, cognato di Aurichella. Il padre Bosco, è uno dei maggiori usurai di Catania, è titolare dei punti vendita omonimi>>.
Questa la lista delle attività, inserite nella sezione Aziende da rispettare del progetto Mafia del portale raccontiamocatania.it appartenenti alla famiglia Bosco:
1) "Nuovo Supermercato" sito a Catania in via Orto dei Limoni;
2) "Bosco 3" a Catania in via Oliveto Scammacca 29/A;
3) Bosco catering, a Catania in piazza Abramo Lincoln;
4) Capricci di Bosco, a Catania in via Oliveto Scammacca 16/F-G;
5) Scuderia Bosco, a Catania in via Oliveto Scammacca 29;
6) Scuderia Fuoco dell'Etna, a Catania in via Orto dei Limoni 40;
7) Supermercato Umberto, a Catania in via Umberto 303/A-B-C-D-E.
Due anni e 6 mesi di reclusione, pena sospesa. Questa la sentenza arrivata dopo la richiesta di patteggiamento, del Gup Giuliana Sammartino sull'ex docente di Economia politica all'università di Catania, Elio Rossitto, per tentata concussione e violenza sessuale. Il prof nell'ottobre del 2009 era stato denunciato da studentesse di avere chiesto prestazioni sessuali in cambio del superamento dell'esame. Rossitto ha proposto un risarcimento di 5mila euro ciascuno per le 5 parti offese, due hanno accettato. Le altre ragazze stanno valutando se accettare o agire in sede civile.
Sabato pomeriggio in un incidente stradale in via Falcone Borsellino a Grammichele, in provincia di Catania, ha perso la vita Anthony Arena giovane centauro di 23 anni.
Era una Kavasaki la moto su cui s itrovava il ragazzo che si è poi scontrata con un auto che veniva in direzione opposta. Sul posto sono intervenuti i Vigili urbani, un’ambulanza del 118 e l’elisoccorso.
All’arrivo dei soccorsi il giovane era già morto.
La Dia di Catania ha confiscato beni per oltre 2 milioni di euro ritenuti riconducibili a Antonino Stellario Strano, 60 anni. L'uomo, che sta scontando in carcere una condanna di primo grado a 13 anni e 4 mesi, è indicato come elemento di spicco della cosca Pillera-Cappello.
Il provvedimento riguarda beni sequestrati l'8 febbraio del 2014: due società edili, la Rapisarda costruzioni e la Tecnocem, 4 immobili, 12 rapporti bancari e un'auto di grossa cilindrata.