Una giornata piena per il presidente della Repubblica, già dal mattino sarà infatti impèegnato in tour delle principali istituzioni Etnee. Comune, Chiesa, Università, Prefettura, e persino una gita in zona industriale. Ci sono anche proteste da Catania bene comune e Movimento 5 stelle al grido di «no all’austerity».
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Napolitano arriva a Catania. Ad aspettarlo, però, non ci sono solo le nuove aiuole piantate per l'occasione, gli alberi di mandarini, la segnaletica stradale rinnovata, le palme e le bandierine tricolore. C'è anche la Catania vera, fatta di lavoratori che hanno perso la loro dignità per quello che poi è un diritto: il lavoro.
Il presidente Napolitano decide di non prendere la parola durante l'incontro al Comune, in una Sala degli specchi gremita di persone illustri e istituzioni. C'era anche Serena Cacciola, la studentessa di 16 anni del III Liceo scientifico di Linguaglossa, autrice di una delle lettere che il capo dello Stato ha letto nel suo discorso di fine anno il 31 dicembre. Senza discorso quindi. Quel poco tempo a disposizione l'ha impiegato a stringere le mani alla gente che lo accoglie in piazza Duomo, ai 500 bambini delle scuole catanesi, a quella signora che gli regala un fiore da portare alla Santa patrona della città.
Ed è lì, in mezzo alla folla che lo attende davanti alla Cattedrale che il presidente rompe il silenzio. "L'importante è che non si chieda solo attenzione alle istituzioni nazionali - dichiara il presidente Napolitano ai giornalisti che lo attendevano - ma si dimostri capacità di iniziativa. Catania è una città vivace, che si muove e ha voglia di reagire. Ad esempio con quanto firmato prima, ovvero con la nascita del distretto industriale Sud-est".
E, a pochi metri dal Municipio di Catania, in piazza Università ci sono un centinaio di lavoratori della Micron che hanno allestito un presidio silenzioso per manifestare il proprio disagio in vista di un futuro quanto mai incerto. Ai 419 dipendenti della multinazionale che si occupa di semiconduttori, che ha previsto un piano di esuberi nelle proprie sedi italiane, sono arrivati infatti gli avvisi di mobilità, 128 dei quali nel sito di Catania. Ciascuno dei manifestanti ha esibito un cartello con la scritta "Esubero Micron" e striscioni con la scritta "Ridateci il futuro", e "Micron da eccellenze a eccedenze".
Il consigliere per gli Affari interni del Quirinale, prefetto Giulio Cazzella, delegato dal Presidente della Repubblica ha ricevuto i lavoratori della Micron che stanno scioperando per protestare contro i licenziamenti ritenuti ingiustificati. Nel corso dell'incontro, i lavoratori hanno consegnato al Prefetto Cazzella la lettera della Rsu Micron di Catania indirizzata al Capo dello Stato. La Rsu era assente perche' impegnata a Roma presso il MiSE, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Uglm, Fim, Fiom e Uilm, per un'altra riunione con l'azienda.
Anche all'Università non mancano le manifestazioni di protesta. Un gruppo composto da una trentina di studenti ha allestito un presidio davanti all'ingresso dell'Università di Catania, dove alle 16 è arrivato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per prendere parte alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Ateneo etneo. Gli studenti hanno esibito alcuni striscioni e scandito slogan contro il capo dello Stato e la politica dell'austerity.
Giorgio Napolitano, al termine della cerimonia di inaugurazione del 579mo anno accademico dell'Università di Catania, si è recato in visita alla St Microelectronic, nello stabilimento della zona industriale. Il Capo dello Stato è stato accolto da un lungo applauso
Dal Comune all’Università, passando per le visite a Sant’Agata e allo stabilimento della St Microelectronics. Sarà una giornata interamente dedicata a Catania, invitato in città all’indomani dell’elezione del sindaco Enzo Bianco dal neo primo cittadino. E che giungerà in un momento particolarmente caldo della politica nazionale: il primo giorno del Governo di Matteo Renzi.
Per l’anziano presidente non sarà una passeggiata: «No Napolitano, no austerity» è lo slogan scelto dagli esponenti di Catania Bene Comune, ma anche del Movimento 5 stelle, contro la visita del capo dello Stato a Catania. Animeranno un corteo di protesta che partirà da piazza Roma alle 9. Alle 10, in una città blindata, Napolitano inizierà la sua visita ufficiale a Palazzo degli Elefanti. Subito dopo una probabile (e preannunciata) visita al busto reliquiario della Santa patrona in cattedrale, Napolitano dovrebbe recarsi in Prefettura. Lì, nel palazzo del Governo, i lavoratori precari Micron hanno preannunciato la consegna di una lettera. Giusto il tempo, per il presidente, di recarsi alle 16 al monastero dei Benedettini, tirato a lucido per l’occasione. Nel pomeriggio, infine, intorno alle 17.30, la visita allo stabilimento del colosso italo-francese dei semiconduttori alla zona industriale.