Ormai si è andati oltre, questa non è piu' mala politica ma l'omicidio di un territorio gia' agonizzante.
Guardando la mappa delle spiagge Siciliane sviluppata da Legambiente (alla fine dell'articolo) è facile rendersi conto come si è ormai superato il limite della mala gestione e si è arrivati ad un nuovo capitolo nero in Sicilia e mentre Crocetta, dal palco della manifestazione contro la chiusura della raffineria Eni di Gela, come ogni buon politico Siciliano fa il suo show per gli spettatori paganti emerge la dura realtà di un isola che sta perdendo tutto, diventata ormai la mangiatoia di alcune decine di maiali assetati e affamati pronti a divorarla fino all'ultimo pezzo di litorale.
Risorse ferme per centinaia di milioni di euro non utilizzati e dove i politici nostrani non riescono ad intingere le manine grassocce per scopi personali il bene dell'isola viene subito meno e nessuno di loro si cura di progettare, pianificare e svolgere insomma il lavoro per cui sono ampiamente pagati ogni mese.
Sotto il silenzio imbarazzante dei media regionali che pare abbiano scelto nell'isola di intraprendere la strada del politically correct avviene lo scempio, mentre il presidente della regione improvvisa un piccolo show a Gela, durante le proteste della raffineria, uno show inizialmente osteggiato dai sindacati che vede Crocetta impegnato a sfoggiare la sua potente oratoria e le sue parole urlate che sono il frutto di una politica studiata nelle forme e non nella sostanza.
Dietro le grida che sostengono tra l'altro una discussa richiesta di "restare" all'Eni colpevole di aver brutalmente deturpato parte del territorio di un isola che dovrebbe essere sfruttata a livello turistico forse e non petrolifero si celano le tristi statistiche ed i numeri di un fallimento politico ed umano che una persona meno arrogante ammetterebbe senza indugi.
La Sicilia che affronta l'estate 2014 guidata dallo showman Rosario è un isola inquinata e sporca, in ogni spiaggia o quasi, da est a ovest, dove non si sono risolti i grandi progetti, i depuratori, dove tutto denuncia l'assenza totale di programmazione strategica.
Luca Conti