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Aministrazione Valutata: Segreteria Lettere e Filosofia Pratica Esaminata: Informazioni

Voto: Mediocre (Eccellente/Mediocre/Scadente)

Sorge a Piazza Dante, il magnifico monastero dei Benedettini, che ospita la facoltà di Lettere e Filosofia, Comunicazione Internazionale, Lingue e letterature straniere. Un bel polo universitario insomma, che ospita forse il maggior numero di studenti presenti nella ormai Città più universitaria della Sicilia (seconda forse, solo a Palermo). Partendo da questo presupposto, mitighiamo la nostra severità nel giudicare un ufficio, coma la segreteria didattica della Facoltà che ovviamente deve gestire e amministrare le carriere universitarie di un foltissimo gruppo di studenti. Ed in effetti il funzionamento in se dell' ufficio, la perizia e la professionalità degli impiegati al suo interno, non lasciano certo adido a rimproveri, o a rimostrane di sorta.

Il vero grande problema dell'amministrazione in questione è la lunghissima, assurda fila che ci si trova davanti ogni volta che si deve svrigare qualcosa, o richiedere una semplice informazione. Attenzione, non parliamo di normali file, come quelle a cui siamo abituati in quasi ogni ufficio Italiano, parliamo di chilometriche code con tanto di bigliettino numerato da posizioni degne della posta centrale di Catania. Ho conosciuto persone al bar della facoltà, che aspettando la fila nel frattempo, potevano tranquillamente svolgere una normale mattina didattica da qualche altra parte per andare, ogni tanto, a vedere il numero nel tabellone elettronico.

Quello che rimproveriamo all'amministrazione universitaria è che non si può tenere una segreteria per gli studenti simile per organico e organizzazione a quella presente 10 anni fa, quando il polo universitario presentava un ben inferiore di studenti registrati, non si può ovviare a tutto questo infischiandosene, non è corretto pretendere che quando uno studente pensa di dover sbrigare qualcosa in segreteria dia per scontato che la sua giornata sarà dedicata esclusivamente a questo.

CataniaCentro.com propone allora che il signor rettore, e chi per lui responsabile in merito, subisca giornalmente gli stessi tempi di attesa di un normale studente iscritto a lettere piuttosto che a lingue o a comunicazioni internazionali. Che aspetti 5 ore per andare in bagno, e che sua moglie a casa, gli porti il caffè dopo 9 ore di attesa, che quando chiami i carabinieri o un ambulanza aspetti dalle 2 alle 7 ore, così forse, capirà cosa significa la parola, TEMPO PERSO.

L.C.