Sono tornato oggi, alla mia vita "normale", reduce da due giorni passati in ospedale, sul letto pieno di sofferenze di una persona a cui voglio molto bene. Ho avuto modo di riflettere, e passeggiando tra le corsie e parlando con la gente, ho anche avuto modo di apprezzare alcune cose.
Ho apprezzato l'ultimo intervento di Sagitta, quello che parlava degli angeli, ho ruflettuto sul fatto che c'è gente che rispetta le proprie origini, con la parola, con la penna, con la propria vita. C'è gente che non infanga il proprio nome con lo schifo della propria esistenza mediocre e senza significato, c'è gente che ama il proprio padre anche dopo che non c'è più, che continua a farlo essere fiero.
C'è gente che si ferma davanti ai cancelli, c'è gente che spalanca le porte di ogni ipocrisia, che non cede al conformismo stupido e idiota della nostra società, c'è gente che non si regala in giro come se fosse un cioccolattino, c'è gente che non ama i neri solo perchè hanno il pisello lungo, c'è gente seria, onesta davvero, c'è gente insomma.
Ci sono persone che ogni giorno si svegliano e portano davvero avanti questa nazione del cazzo, c'è gente che ci crede in quello che fa, c'è gente che ama le persone che gli stanno attorno e le protegge, le cura, le stimola, le ama.
C'è gente che sa piangere e che sa ridere con la stessa onestà, c'è gente che non se la fa mettere nel culo per i soldi, c'è gente che non passa la vita a difendere gli assassini o chi difende gli assassini, c'è gente che si indigna ancora davanti alle ingiustizie e poi muove il culo e interviene, c'è gente che non tradisce, che non sfrutta, che non vive come se fossero piattole della società.
Tu Sagitta sei una di queste, e lo hai dimostrato, la persona che amo e che adesso è in uno squallido ospedale di questa squallida nazione, è una di queste, e la amo, tutta la gente che mi circonda è così, e la amo, per gli altri solo odio, e se mai doveste capitare sulla mia strada, ricordatevi che siete spacciati.
Spacciati.
Ciao Sagi, ti voglio bene