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Ed eccoci, in fine, giunti all’inizio del 2009, gli anni dispari, come ho scoperto in giro, di solito sono più positivi di quelli pari, o almeno così dicono, diciamo che c’è tanta gente in giro (io compreso) che di solito ha notato questa strana coincidenza, anche se si sa, bisogna stare sempre attenti ad arrivare ad una conclusione col bagaglio dei sentito dire, nel tentativo di essere positivo e ottimista, voglio pensare che questo, in fin dei conti, possa essere un anno prospero di piacevoli sviluppi.

Cambia e cresce il contenitore su cui questo Diario vive, e per esigenze superiori, anche il Diario di Secestato, affezionatamente letto ormai da un po’ di utenti abituè, cambierà, crescendo, per diventare una sorta di Appunto di viaggio, seguiremo più da vicino la vita di Secestato, usando questa prospettiva come strumento per capire, sondare, analizzare, ed in fine si spera, aiutare, affrontando le piccole sfide che la vita ogni giorno ci pone, con nuove formule. Non è un caso, se l’articolo di oggi, affronta il problema dell’accettazione del dolore (inteso come sconfitta, come dolore fisico o mentale, dolore come riassunto di tutto ciò che è negativo nella nostra vita, e che non può essere cambiato).

Non è un caso perché se rileggete dall’inizio il Diario, noterete come Secestato ha spesso scritto sulla scia di impulsi poco razionali, di lui infatti sappiamo che è un autore di Cataniacentro.com, che scrive in questo spazio a lui dedicato, e che in questo periodo si è scuramente trovato nella posizione di dover accettare qualcosa di inevitabile e di molto doloroso, nel suo caso, la fine della sua relazione con la persona che amava. Il diario nasce, quindi, fin dal suo parto, delineandosi sullo sfondo di un abbandono amoroso, l’autore lo affronta scaricando sulle pagine virtuali del suo spazio rabbia, dolore, frustrazione, attraverso la forma artistica del testo, delle immagini, colorando con spunti musicali hip hop il tutto, la sperimentazione è andata bene, e molteplici sono stati i riscontri, sia dal punto di vista dell’utenza in continuo aumento, sia da quello della particolarità della sezione. 

Secestao incuriosisce, affronta argomenti che tutti pensano ma che meno spesso vengono comunicati al prossimo, il suo universo è velato da una malinconia e da una tristezza pacati, in perfetto stile romantico occidentale la fine di una storia viene vissuta dall’autore come se fosse un dramma teatrale, con un alternarsi di attori, e con lo spauracchio della mancata accettazione sempre sullo sfondo. 

Mancata accettazione: Ecco il punto nevralgico su cui si centra, oltre che l’articolo di oggi, la sezione stessa dedicata a Secestato, un male che fa parte della nostra cultura, quella occidentale materialista e positiva, che fondando con il metodo scentifico il suo credo che riduce l’intero universo ad una mera accozzaglia di cause ed effetti caotici e consequenziali ha ridotto in modo brutale la capacità dell’uomo di trascendere se stesso, la sua spiritualità, e, se non vogliamo chiamarla così, della sua dimensione metafisica, per dirla in parole semplici invece, negando che l’uomo sia di più della sua manifestazione empirica su questo mondo lo ha per così dire “mozzato”, relegando nel campo delle fantasticherie tutte quelle domande che in modo così naturale ognuno di noi si pone, quando, trovandosi di fronte a circostanze della vita in cui nulla di tutto quello che è tangibile e materiale può dare una valida risposta, ci sentiamo disorientati. 

Secestato si muove in un mondo a più dimensioni, dove i sentimenti e le intuizioni assumono valori più profondi legati ad una realtà che si sposta su livelli molto complessi, rifiuta con rabbia a volte fanciullesca ma pur sempre genuina i prodotti, i “mostri” della società attuale: Scherzando su San Felice da Nicosia, smitizza e gioca con la religione cristiana, ed in particolare con la chiesa Cattolica, che erge infelici individui privi di carattere a Santi, per diffondere tra la popolazione l’idea che subire l’autorità altrui sia non solo accettabile ma ammirevole, rafforzando il sospetto che ad organizzazioni potenti e radicate in tutto il pianeta come la chiesa non giova affatto che la modernità e il progresso portino alla nascita di Cittadini consapevoli, che non accettando stupidi dogmi privi di prove e significati reali fuoriescono dall’ autorità imposta storicamente. 

Questo e altri argomenti, verranno affrontati da Secestato che vive, ogni giorno, rapportandosi a queste realtà, subendo sulla sua pelle la velleità di uomini e donne impregnati da tanto egoismo e ipocrisia ne descrive i gesti smascherandone i preconcetti, abbattendone i miti, eliminandone i luoghi comuni. Dalla fine della sua storia d’amore, Secestato impara l’arte del saper accettare con profonda consapevolezza i cambiamenti e le inevitabili trasformazioni a cui l’universo ci sottopone giorno dopo giorno, dalla molecola che si scompone fino ad arrivare alla fitta e complessa rete relazionale che unisce le persone, dalla fine del proprio dolore trae una forza maggiore che lo aiuta a vedere, con occhi meno appannati del solito la realtà che lo circonda e i falsi miti, che popolano una società ormai malata e destinata a tracollare su se stessa a causa dei suoi stessi imbrogli, lo fa in un percorso che parte da Catania e si dirama per tutta la Sicilia, questo avviene in concomitanza della nascita dei portali provinciali che da gennaio/febbraio si aggiungeranno a Cataniacentro.com coprendo tutte le altre provincie Siciliane, dando alla crescita e allo sviluppo commerciale e culturale del portale una valore aggiunto, una sorta di termometro che percepisce lo stato d’animo del cambiamento, il tutto condito da uno stile di scrittura lineare, immagini rappresentative e atmosfere splendidamente descritte dal nostro autore. 

Testimonial di questo nuovo percorso sarà proprio San Felice, il santo diviene una sorta di amico/nemico immaginario dell’autore, viene preso in giro, accusato, messo per così dire alla gogna ed alla fine smacherato come impostore, in un percorso graduale che pian piano mostra quella che sembra apparentemente una bestemmia come una verità scontata, e cioè che non esistono angioletti e santi lassù sulle nuvole, rappresentati dalla chiesa in questa terra, che possano mostrarci le verità che andiamo cercando o che possano alleviare le nostre sofferenze, ma non per questo, non esiste una dimensione superiore a cui l’uomo è capace di accedere, se lo vuole, meditando, e ascoltando in silenzio e con intelligenza, tutti i segnali che l’universo è pronto a mostrarci se solo fossimo capaci di vedere.