Questo articolo contiene punti di vista personali dell'autore che non rispecchiano necessariamente le posizione dell' Associazione Raccontiamo Città.
Mi rimane sempre un dubbio forte quando devo scrivere un articolo del genere, se sia giusto in fondo dare voce e fare in qualche modo pubblicità a certe persone, certe posizioni, o se è giusto raccontare quello che accade e basta. A volte decidere è veramente difficile.
Si è aperto in seno al consiglio comunale di Catania in questi giorni il dibattito sulle coppie di fatto in merito alla delibera di fatto già approvata dalla giunta Bianco.
Una fitta discussione che rischia addirittura di spaccare a metà il consiglio. Il via libera alle polemiche è stato dato dal capogruppo del megafono, Daniele Bottino, che ha preso le distanze dal registro per le unioni civili.
Bottino dice: " Le persone che beneficeranno del registro non sono solo omosessuali, ma soprattutto eterosessuali. Non giudico il genere o l'identità sessuale di un individuo o di una coppia, ma giudico la forza e le responsabilità di un legame. E questa formulazione della delibera rende tutto troppo facile".
E qui entrano, a sostegno di Bottino i pastori della Chiesa Evangelica di Catania che durante la riunione con Bottino hanno aggiunto: " Il registro avrà effetti moralmente devastanto per il matrimonio, da noi inteso come istituzione divina".
Mi limiterò a questo, nel senso che mi rifiuto di scrivere tutte le bagianate che i membri di questa chiesa, setta, religione, chiamatelòa come vi pare hanno detto, la cosa che piu' mi da fastidio è che nell'anno del signore 2014 sia permesso che membri di una religione che devono occuparsi esclusivamente dei propri affari si possano permettere di entrare nel dibattito politico e civile di una città permettendosi di mettere becco in una questione che riguarda i diritti di tutti, dato che loro invece, sono ben lontani dal garantire i diritti di tutti ma una religione per sua natura è sempre propensa a garantire esclusivamente i diritti dei propri adepti.
E' per questo che grazie a Dio noi non viviamo in una repubblica sorretta dal cattolicesimo, l'islam o da qualsiasi altra religione ma in una nazione che " tollera " la presenza di tutte le religioni a patto che queste se ne stiano buone buone a occuparsi dei loro miracoli, dei loro angeli e delle loro preghiere.
La delibera è in effetti una vera e propria perla di buon senso e apertura, ecco i principali punti del regolamento: Assicura a tutte le coppie di fatto Catanesi una volta iscritte al registro delle unioni civili, il principio di parità nei confronti di quelle sposate, riconoscendo loro gli stessi diritti in materia di sanità e servizi sociali, casa, sport e tempo libero, diritto di cittadinanza e partecipazione.
Bottino dal canto suo afferma che non è d'accordo con questa delibera perchè renderebbe le cose troppo semplici alle coppie di fatto, mai sia che in Italia a qualcuno venga resa qualcosa semplice, per carità.
Sostenuto dalle schiere dei preti Evangelici pronti a reclamare il loro diritto divino di opporsi a questa delibera Bottino porta avanti la sua battaglia in consiglio per far ripiombare lacittà in un clima da medioevo.
Ho ritenuto doveroso scrivere questo articolo quando la solita stampa deviata come il giornale " La Sicilia" ha dato una incredibile e vergognosa ampia pagina alle considerazioni religiose di questa chiesa che per quanto rispettabili possano essere nei limiti della loro religione non possono essere tollerate all'interno di un dibattito in cui si decide se dare o meno piu' diritti ad una grande fetta di popolazione.
Insomma non mi stancherò mai di dirlo, chiesa e religione alla larga da politica e istituzione.
Luca Conti