Valutazione attuale: 0 / 5

Star InactiveStar InactiveStar InactiveStar InactiveStar Inactive
 

L’organizzazione delle funzioni psico-mentali dell’uomo si basa su tre attività che, pur soggette a interferenze reciproche, possono essere ben individuate per caratteristiche, per tempi di presentazione, per modalità di sviluppo e di attivazione.
Le funzioni fondamentali del sistema psico-neuro-biologico che fa riferimento al cervello sono: l’emotività; l’affettività; l’attività intellettivo-cognitiva.

Nello sviluppo filogenetico è l’emotività che è presente in tutti i livelli del regno animale e rappresenta un modello reattivo, istintivo, difensivo ed adattivo, attraverso il quale l’individuo risponde agli stimoli del mondo esterno.
Questo fa pensare ad un sistema adattivo-difensivo molto primitivo e, quindi, comuni a tutte le specie.
È anche ben nota la struttura alla quale fanno capo quei circuiti (cellule nervose = neuroni; sinapsi; assoni e dendriti) che compongono il sistema limbico o cervello limbico o cervello del serpente.

L’organizzazione delle emozioni si compie in vari livelli e così riconosciamo:
- attenzione e allerta;
- tensione;
- ansia;
- angoscia;
funzioni che possono evolvere in processi più complessi tra i quali riconosciamo:
- ansia libera;
- paura;
- terrore.

La funzione che riunisce e rende simili tutti gli individui del regno animale è la capacità di reagire agli stimoli che giungono dal mondo esterno in un modo rapido (basso tempo di latenza), istintivo (cioè non mediato da altre funzioni e, quindi, strutture), automatico (senza la necessità di una speciale elaborazione).
Questi meccanismo portano a reazioni molto semplici che, negli animali (vedi serpenti) si limita all’attacco o alla fuga. Per questo le risposte emotive vengono chiamate adattive, ma anche difensive in quanto si organizzano come sistema efficace per la difesa dell’individuo attraverso risposte che, seppure a volte non siano perfettamente adeguate, per altro sono immediate (quasi del tipo tutto o nulla) e quindi permettono una difesa efficiente ed efficace.
Il sistema emotivo è particolarmente efficace ed attivo nell’uomo ed è già presente nel neonato nel quale una quantità notevole di risposte automatiche acquistano valore difensivo ed adattivo.

§ Allerta: è una risposta di preparazione per la quale il soggetto sposta rapidamente l’attenzione sulla qualità dello stimolo, sulla sua origine e sulla intensità. In un secondo temo, se si attivano funzioni superiori che giustificano e/o tolgono significato all’input, l’allerta si sfuma e si esaurisce, tornando lo stato psichico in quiete.
§ Tensione: è una risposta più intensa dell’allerta perché con questa il soggetto si prepara ad analizzare le componenti dello stimolo in entrata distinguendone qualità, pericolosità, intensità. La tensione porta il soggetto a predisporre varie risposte possibili facendo fluire l’attenzione non solo sullo stimolo, ma anche sul “soggetto attore”.
§ Ansia: è una risposta intensa, più o meno giustificata, ma sempre legata ad uno stimolo e/o ad una situazione determinati. L’ansia può diventare anormale o decisamente patologica quando duri a lungo nel tempo, non viene cioè controllata dai sistemi specifici e, soprattutto, diventa invasiva, andando ad occupare gli spazi dell’affettività e dell’attività cognitiva, simbolica, razionale.
§ Ansia libera: è uno stato patologico nel quale l’ansia fluisce in continuazione, senza freni e, soprattutto, senza giustificazioni logiche; è cioè svincolata dall’esperienza sensibile e determinata da vissuti profondi e personali.
§ Angoscia: è un’ansia, ma di grado molto elevato per cui i sistemi di controllo non riescono a contrastarla. Si parla di angoscia conscia e di a. inconscia, ma, per lo più, si tratta di questo secondo tipo, dato che viene attivata da stimoli anche insignificanti se considerati dal di fuori. L’angoscia è una esperienza molto disturbante anche perché il soggetto no riesce a trovare il modo di contenerla e, quindi, vive un sentimento come di essere in balia di qualcosa di troppo poderoso e distruttivo.
§ Paura: è una reazione non automatica, non così diretta come l’ansia e l’angoscia, quindi, più elaborata , più determinata e legata all’esperienza sensibile o a situazioni ben definite.
§ Terrore: è una paura molto accentuata e viene riconosciuto come risposta a qualcosa che non può essere controllato, che genera situazioni dalle quali non si può sfuggire e, quindi, entra in gioco un sentimento di impotenza e di aver perso ogni possibilità di autodifesa. Il soggetto non trova vie di scampo possibili e, quindi, vive violente sensazioni di essere in balia dell’Altro o di qualcosa che genera uno stato di morte imminente e, dunque, di invincibile e di catastrofico.