Nel corso della sua vita ognuno di noi sviluppa una serie di "organizzazioni cognitive" , cioe' di "filosofie, ideologie e convinzioni" che possono essere definite "irrazionali" o meglio "disfunzionali" in quanto non funzionali al proprio benessere. Tali "idee" si trovano spesso nella stragrande maggioranza dei piu' comuni problemi psicologici , emotivi e del comportamento. RAZIONALE E' razionale quel modo di funzionare che ci aiuta a scegliere valori, scopi e obiettivi utili al piacere e alla sopravvivenza, e che ci aiuta a usare mezzi efficaci, flessibili scientifici per realizzarli. IRRAZIONALE Le idee irrazionali esasperano invece le preferenze in pretese, bisogni o doveri assolutistici e dogmatici verso noi stessi, gli altri o le circostanze. La codificazione di Albert Ellis le ha cosi' codificate :
1 Io, essere umano adulto, ho assoluto bisogno di essere e/o venire sempre amato, stimato e approvato (o almeno non giudicato male - o al minimo ignorato) da tutte le persone (che io ritengo) significative (importanti) del mio ambiente altrimenti è gravissimo, orribile, terribile, catastrofico.
2 Io devo assolutamente essere, e/o dimostrarmi sempre perfettamente adeguato, competente e di successo in tutto quello che faccio e sotto ogni aspetto altrimenti sono indegno di valore.
3 Tutte le persone che dico io (compreso me stesso) devono assolutamente comportarsi (sempre) come mi pare giusto altrimenti sono intrinsecamente cattive, malvagie e scellerate, e quindi meritano di essere severamente condannate e punite.
4 Tutte le cose devono assolutamente andare (sempre) come piacerebbe a me, come mi sembra giusto che vadano altrimenti è inaccettabile, intollerabile, insopportabile.
5 la mia infelicità dipende da cause esterne e quindi io posso fare poo o niente per cercare do controllare le mie pene e i miei disturbi.
6 siccome può succedermi qualcosa di brutto, pericoloso o dannoso allora a) mi devo preoccupare in continuazione, b) pensare che succederà quasi di sicuro, c)che succederà nelle forme peggiori; d) che non ci potrò (non ci si potrà, nessuno ci potrà) mai fare nulla; e) e che tutto finirà nel modo più orribile, terribile e catastrofico.
7 Se qualcosa mi sembra difficile (perchè richiede impegno, fatica, disagio, o una mia assunzione di responsabilità, ovvero mi provoca ansia) allora mi conviene evitarla piuttosto che affrontarla.
8 Io sono debole (insicuro/a, incapace, handicappato/a, emotivamente instabile e facilmente vulnerabile) e quindi ho bisogno di qualcuno più forte a cui appoggiarmi e da cui dipendere - altrimenti non ce la posso fare (a vivere, a esser felice, a lavorare, a muovermi, eccetera)
9 Il mio passato (la mia infanzia, le mie esperienze) è la determinante assoluta delle mie condizioni attuali; e se una volta qualcosa ha avuto una forte influenza su di me, allora continuerà per sempre ad esercitare lo stesso effetto - quindi non c'è niente da fare (la mia personalità, il mio carattere è stato formato in questo modo da queste esperienze, e quindi non si può cambiare).
10 Se qualcuno (gli altri, tutti gli altri o tutti quelli che dico io) ha qualche problema o disturbo o sofferenza che gli fa fare (dire, pensare o sentire) qualcosa che non mi piace (che mi sembra sconveniente, irragionevole, dannoso, ingiusto, ecc.) allora io mi devo tremendamente sconvolgere per questo motivo.
11 E sempre possibile trovare una soluzione perfetta (o avere una sicurezza assoluta, ovvero un controllo completo) di fronte a qualsiasi problema umano, e quindi io la devo assolutamente raggiungere.
Queste idee o ideologie vengono considerate irrazionali in quanto presentano una o più delle seguenti caratteristiche:
A Non è possibile dimostrare empiricamente la verità degli assunti. In altre parole non si trovano prove accettabili per sostenerne la validità. Gli enunciati in genere assolutizzano, e quindi proiettano al dì fuori di ogni ragionevole realtà, preferenze e desideri.
B L' esasperazione delle preferenze e dei desideri li rende imprescindibili e obbligatori, rigidi e incondizionali, con la logica conseguenza di provocare un altro grado di tensione emotiva (in genere ansia) nello strenuo tentativo di soddisfarli o di verificarne il raggiungimento. E poiché si è assolutizzata la premessa, ne consegue inevitabilmente l'assolutizzazione anche dell'eventuale esito negativo in termini previsionali catastrofici (con ulteriore ansia). Nel caso infine che l'esito negativo catastrofizzato si verifichi, l'evenienza provocherà facilmente costernazione e abbattimento, demoralizzazione e disperazione (cioè, in termini clinici, depressione e angoscia).
C L'assolutizzazione degli scopi da raggiungere li rende irrealistici e quindi praticamente inattingibili. L'esasperata tensione emotiva (ansia) e il terrore (ansia) di fallire non rendono di solito una persona più capace ed efficiente nel perseguimento dei propri fini. Tantomeno la renderà più capace ed efficiente l'inevitabile prostrazione (depressione) conseguente all'eventuale fallimento. I criteri d'irrazionalità o disfunzionalità si possono quindi riassumere in questi tre punti:
Mancata aderenza alla realtà dimostrabile
Il soggetto ansioso o in preda ad attacchi di panico a causa dei meccanismi cognitivi di cui sopra, cade vittima di tali attacchi con l’aggravante della somatizzazione perché tende a dare un valore negativo (ad esempio ho il groppone alla gola non riuscirò magari a respirare e morirò) nonostante quel valore negativo è non dimostrabile o addirittura è stato dimostrato il contrario (se ad esempio un soggetto ansioso soffre di ansia e come effetto somatico di tale patologia mostra il c.d. groppone alla gola da oltre 1 anno, e non è mai morto per soffocamento è dimostrato che tale disturbo non lo porta alla morte, ma egli a causa della sua incapacità di aderenza alla realtà dimostrabile continua a credere il contrario). Bisogna quindi calibrare la propria ansia sempre e solamente in base alla realtà dimostrabile (es: ho un ladro in casa, è normale che provo ansia, che deve cessare con l’estinguersi della emergenza). L’ Ansia è infatti un meccanismo psichico che nel suo normale funzionamento è molto utile al cervello ed alla stessa sopravvivenza dell’ndividuo, in tempi remoti, i nostri antenati vivevano in ambienti ostili ed uno stato guardingo, attento ai probabili pericoli esterni (ansia) serviva loro per sopravvivere. Capire tutto ciò è il primo passo per comprendere che lo stato ansioso non è nocivo in quanto tale (ansi il contrario) ma è nociva esclusivamente una sua errata manifestazione.
Boicottaggio dello scopo generale di benessere dell'individuo
Boicottaggio degli scopi specifici dell'individuo
Le idee irrazionali o disfunzionali non coprono naturalmente tutta la gamma delle possibili disfunzioni cognitive correlate ai problemi psicologici ma sono i responsabili di disfunzioni psichiche nella maggior parte dei casi.