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Non c'è trippa per picciotti a Palagonia, o almeno non più, da quando le ampie e luminose stanze dell'ufficio del sindaco di Palagonia sono state occupate da Valerio Marletta.

marletta

Il giovane e carismatico sindaco mi concede una piacevole chiacchierata in un bel pomeriggio di Febbraio e parla ai nostri microfoni con molta sicurezza, sembra già avere molta esperienza e si trova a suo agio, non c'è titubanza nelle sue risposte ne tantomeno menzogna, solo la voglia di parlare della sua città e dei suoi amati concittadini.

Ad essere onesti è con una punta di disagio che vado all'incontro, spesso in passato ho scritto in maniera molto critica su di lui, abituato come sono a non fidarmi subito degli uomini politici spesso ricolmi di vane promesse e sorrisi artificiali.

Anche i piu' scettici però devono ammettere che di scelte coraggiose effettivamente dopo piu' di un anno di governo il sindaco ne ha fatte tante e la piu' importante e forse quella che piu' mi ha impressionato è stata sicuramente quella di aver resistito nonostante le pressioni di una larga parte di cittadini Palagonesi a non concedere la camera ardente all'ex sindaco Salvino Fagone, personaggio in odor di mafia ( il figlio Fausto, anch'egli ex sindaco di Palagonia e implicato nel processo per mafia Iblis) deceduto qualche tempo fà.

Mi è nata da qui la curiosità per questo personaggio, curiosità che mi ha portato per giorni a vivere tra la brava gente di Palagonia e nei paesi limitrofi dove in verità la percezione di questo ormai illustre politico  è davvero forte.

Lotta alla mafia si, ma anche tante altre cose e mi rendo conto che è difficile lavorare e raggiungere obbiettivi non sempre utilizzabili come slogan elettorali perchè agire per il bene di una comunità non significa attirare su di se il consenso generale ma fare quello che va fatto.

Nessuna interferenza mafiosa negli appalti pubblici che così aumentano la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza, nessun favoritismo, solo tanto impegno e tanto sudore da parte di un ragazzo che non ha perso l'umiltà e la semplicità che lo resero simpatico e popolare durante le elezioni da lui stesso vinte.

Dietro di lui una folla di ragazzi seriamente impegnati per trasformare il proprio paese in qualcosa di meglio che un piccolo principato in mano ai delinquenti come è stato in passato, quando a governare c'èrano i Fagone, una famiglia che ha completamente distrutto il tessuto sociale ed economico della comunità lasciando all'attuale sindaco una valanga di debiti e decine di problemi gravi da risolvere.

Di seguito riporto i momenti più importanti della nostra chiacchierata ma se volete nel link in basso potete ascoltare l'audio integrale dell'intervista.

 

Signor Sindaco, come è cambiata la situazione in merito alla criminalità organizzata nel territorio? E' migliorata? 

In verità la situazione della criminalità organizzata è migliorata, il vero problema adesso sta diventando la micro criminalità, è mortificante per me vedere ragazzini occupare le piazze del paese e spacciare droga al servizio di pochi delinquenti locali, principlamente cocaina in modo assiduo proprio come avviene a Catania nelle classiche piazze dello spaccio di droga. Si è parlato anche di questo al tavolo prefettizio sull'ordine pubblico, sono convinto che adesso sia il momento di agire, prima che questi gruppi si trasformino in una vera e propria organizzazione.

E' un dato di fatto che la criminalità organizzata non sia piu' riuscita ad interferire con la politica comunale da quando c'è la sua amministrazione, come hanno reagito questi poteri, si sono arresi o in qualche modo hanno fatto sentire la loro pressione?

Devo dire che in questi mesi non è mai arrivata nessuna pressione da parte della criminalità organizzata soprattutto nel campo classico della gestione degli appalti, ricordo l'incendio che colpì la macchina del presidente del consiglio comunale, attacco che avvenne proprio durante una seduta del consiglio comunale, ma a parte quest'episodio fortunatamente non è successo nient'altro.

Gli ultimi sviluppi del processo Iblis, la richiesta a 17 anni di reclusione per l'ex sindaco Fausto Fagone, la condanna di Lombardo, ex presidente della regione, cosa ne pensa?

Devo dire che per natura e per tradizione politica io sono un garantista, mi ha sorpreso la richiesta a 17 anni perchè generalmente per concorso esterno in associazione mafiosa vengono richieste pene piu' lievi, c'è invece un dato di fatto, la condanna avvenuta con rito abbreviato dell'ex numero due della politica Palagonese Antonino Sangiorgi, questa condanna ha sicuramente portato a delle verità giudiziarie che coinvolgono anche una parte dell'imprenditoria soprattutto legata al movimento terra, ricordiamo Costanzo che a palagonia abbiamo imparato a conoscere, seguo con molto interesse questi fatti, ho ascoltato la requisitoria del pm Santonocito che ha ricostruito 60 anni di attività mafiosa del nostro territorio, aspettiamo la sentenza e i risvolti del processo, ma una cosa si evince da tutto, l'infiltrazione mafiosa nella nostra comunità è avvenuta.

Il debito colossale che lei ha trovato al comune di Palagonia, non si arrabbia nel constatare che le è stato affidato un comune che ha molte potenzialità ma che purtroppo è anche limitato da questo debito ereditato dal mal governo di cui abbiamo parlato, è possibile fare qualcosa? Quando pensa che questa situazione possa essere risolta?

l'Eredità che ci è stata lasciata è un fattore negativo che va condannato, dagli atti che abbiamo potuto vedere una volta giunti al governo del paese si evince un vero e proprio disprezzo per la gestione della cosa pubblica, parlo ad esempio di un caso emblematico: Nel 2001 venne fatto un esproprio e ad essere rimborsata come per legge non fu la signora (che era la proprietaria vittima dell'esproprio n.d.r.) ma venne rimborsato il nipote, dopo 7 anni è arrivata una condanna che costringe il comune di Palagonia a risarcire questa signora, è da situazioni come questa che i cittadini di Palagonia hanno subito un danno perchè in questo caso ad esempio un rimborso legittimo di cento mila euro si è trasformato in un danno per l'erario di oltre duecento mila euro, ecco questo è l'emblema di come il comune è stato gestito. basta moltiplicare questa situazione in molte altre e si può comprendere come la situazione sia disastrosa. Un altra eredità del sistema Fagoniano sono i tributi non pagati, l'abitudine dei cittadini insomma a non pagare le tasse comunali. Noi stiamo provando a spendere poco, stiamo cercando insomma di seguire un percorso di risanamento attraverso una giusta gestione delle spese. Quando ci siamo insediati noi ad esempio, abbiamo scoperto che non venivano inviate bollette dell'acqua da un pò di tempo, si evitava di inviare le bollette soprattutto durante le campagne elettorali, e adesso a rischio di essere impopolari stiamo dovendo intervenire anche su questo punto.

Da quando lei è stato eletto a Palagonia c'è stato un importante dibattito politico che ha visto il nascere di molte polemiche ed in generale insomma un confronto che non si era mai visto prima, come mai secondo lei è avvenuto tutto questo?

 Si è prima di tutto ristabilità la libertà di poter parlare e di esprimere le proprie opinioni, perchè in passato e chi conosce questo paese lo sa bene, c'èra anche una certa paura nel dire quello che si pensava, in parte è stato anche un atteggiamento da parte nostra perchè abbiamo posto questioni che se poste in altri contesti potrebbero essere normali ma qui diventano subito un motivo di polemica, prendo ad esempio il caso della morte dell'ex sindaco Salvino Fagone, quando abbiamo negato la camera ardente nell'aula del consiglio comunale (anche se di fatto non vi è stata una vera e propria negazione ne richiesta ufficiale da parte della famiglia n.d.r.) si è aperto un dibattito in paese perchè tanti cittadini affermavano che l'ex sindaco, nonostante i suoi errori andava omaggiato. Pensare che un aula (quella consiliare) intitolata a Placido Rizzotto, potesse ospitare chi ha contribuito a distruggere le regole ed ha dimostrato disprezzo per questo comune, omaggiarlo come il padre di questo paese insomma non ci sembrava giusto.

E' già stato omaggiato in vita, perchè da sindaco ho scoperto che c'è una via a Palagonia che riporta la sua data di nascita, questo non accade neanche nei peggiori regimi.

Questo fa capire come non c'èra un idea di cosa pubblica ma l'idea di una famiglia che doveva amministrare questo paese, tutto questo è molto lontano da quella che è la nostra cultura politica.

Luca Conti