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Tremestieri, arrestato per maltrattamenti nei confronti dell'anziana madre

I carabinieri di Gravina di Catania hanno arrestato B.C.A., 41enne, di Tremestieri Etneo, per tentata estorsione, minacce e maltrattamenti in famiglia.
Ieri sera, un cittadino con una telefonata anonima ha segnalato  una lite in famiglia in un’abitazione del centro di Tremestieri Etneo. 

polizia01

La Centrale Operativa ha inviato subito sul posto una pattuglia che - individuato l’appartamento, dove viveva il 41enne e la madre 79enne - è intervenuta immediatamente bloccando l’uomo ancora intento a picchiare l'anziana donna che fortunatamente è stata soccorsa dai militari.

Gli agenti hanno accertato che B.C.A. voleva estorcere alla donna la somma di 100 euro, per questo sarebbe scaturito l'insano gesto.

L’arrestato è stato tradotto nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Mai domo il Catania di Maran: un punto che alimenta le certezze
Il Catania sembra di nuovo una squadra. si lotta su ogni pallone, e gli undici di Maran sembrano aver trovato energia e brio che parevano perduti. Il risultato è che il Parma fa fatica ad imporre il proprio gioco davanti al pubblico di casa. Lodi e Rinaudo, i nuovi acquisti, le note veramente positive. Un centrocampo tutto muscoli e tecnica, condito dagli inserimenti continui di Mariano Izco, ormai totalmente recuperato sul piano fisico. Manca ancora qualcosa per raggiungere la perfezione. Ma la strada imboccata sembra essere quella giusta, soprattutto sul piano del gioco.

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Mai domo il Catania di Maran: un punto che alimenta le certezze

GARA TATTICA. Inizialmente sono le difese a prevalere. Da un lato un super Paletta, dall'altro un Bellusci guardingo in marcatura su Amauri. Non ne beneficia lo spettacolo. Resta infatti bloccata la gara, non solo sul piano del risultato,ma anche sul piano delle conclusioni a rete. Il Catania sembra dare l'impressioni di poter arrivare in gol, ma manca il colpo decisivo negli ultimi metri.

BICCHIERE MEZZO PIENO. Un pari che dal punto di vista della classifca concede poco alle speranze rossazzurre, ma sul piano morale e del gioco dona certezze prima insperate. E' evidente la difficoltà del Catania nel portare a casa una vittoria. Resta il fatto che i rossazzurri non mollano mai e sembrano rigenerati rispetto alla gestione De Canio. Nuova identità di gioco e nuove certezze sono il marchio di fabbrica di Rolando Maran, vero e proprio condottiero della squadra. Oggi anche parecchie occasioni da gol, con due legni colpiti da Bergessio e Barrientos.

TABELLINO PARMA-CATANIA 0-0

PARMA: Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi(Molinaro 87's.t.); Gargano(Acquah 62's.t.), Marchionni, Parolo; Biabiany, Amauri, Cassano(Palladino 74's.t.)

CATANIA:  Andujar; Bellusci, Rolin(Alvarez 76's.t.), Spolli, Peruzzi; Izco, Lodi, Rinaudo; Barrientos(Plasil 88's.t.), Bergessio, Castro(Fedato 88's.t.)

Arbitro: Giacomelli

 

 

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C'è più Catania che Parma in questo pareggio senza reti. La squadra siciliana meritava più del punto strappato al Tardini dove i tifosi di casa fischiano i propri giocatori, scontenti per la prova dimessa del Parma e per la mancata vittoria. Donadoni si accontenta dell'undicesimo risultato utile invece Maran deve recriminare per le due traverse che nel finale del primo tempo e in avvio di ripresa negano agli ospiti il gol della possibile vittoria.

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RIECCO BIABIANY — Dopo il rinvio della partita di Roma, il Parma cerca contro il Catania il quinto successo di fila per scalare il quinto posto in classifica e vedere l'Europa più da vicino. Per l'occasione Donadoni ritrova il suo difensore-bomber Lucarelli a tempo pieno e rilancia titolare Biabiany che, con la testa libera dalle suggestioni del mercato, può riprendere il suo posto nel tridente offensivo al fianco di Amauri e Cassano. Dall'altra parte il Catania cerca punti per risalire dal fondo e agganciare il treno delle pericolanti a quota 17-18, così Maran adotta un sistema speculare anche se il suo terzetto d'attacco è molto più flessibile e camaleontico, con gli esterni Barrientos e Castro chiamati nella fase di non possesso a ripiegare sulla mediana.

CI PROVA BARRIENTOS — Il Parma fatica a trovare spazi contro un avversario che ha stabilmente dieci giocatori sotto la linea della palla quando deve difendere. Amauri in avvio non arriva per un soffio a deviare sottomisura un cross di Parolo, poi la squadra di casa si spegne lasciando campo al Catania che prende coraggio avanzando i suoi attaccanti. Invero non succede nulla di significativo fino alla mezzora quando, all'improvviso, Barrientos da posizione molto defilata colpisce la faccia superiore della traversa con un tiro-cross senza pretese che Mirante, correndo qualche rischio di troppo, battezza fuori. Poi in mischia è sempre Barrientos cerca lo spiraglio giusto ma il suo tiro è debole e viene facilmente neutralizzato da Mirante. Proprio nell'unico minuto di recupero del primo tempo, il Parma riesce a tirare nello specchio con Cassano che si fa bloccare da Andujar una punizione non irresistibile dal limite per un fallo di Spolli sul mobilissimo Amauri, di gran lunga il più attivo degli attaccanti parmigiani.
ALTRA TRAVERSA — Il secondo tempo si apre con l'occasionissima del Catania che passa sul destro di Bergessio, lanciato in porta da un'apertura perfetta di Izco, il tiro potente del centravanti argentino si stampa sulla traversa graziando Mirante ormai rassegnato al peggio. Il Catania capisce che può vincere ed insiste, su percussione di Rinaudo la palla d'oro arriva ad Izco che incrocia bene in diagonale ma quasi sulla linea ci mette il piede Gobbi sventando la minaccia. Il Parma reagisce con un colpo di testa di Amauri che si perde alto di poco. Nel finale ancora Barrientos ci prova ancora ma la sua volée in spaccata finisce fuori.

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Busta con proiettile e minacce a Bianco: "Sereno, vado avanti"
Busta con proiettile e minacce a Bianco: "Sereno, vado avanti"
Conteneva anche una foto del sindaco Bianco - segnata con diverse croci e minacce alla sua persona - la busta segnalata nel centro meccanografico delle poste di Pantano d'Aci.

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Busta con proiettile e minacce a Bianco: "Sereno, vado avanti"

Era regolarmente affrancata e senza mittente, spedita dallo stesso capoluogo etneo. Riunito nel pomeriggio il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. 

"Le pallottole è meglio riceverle per posta. Fanno un po' meno male. Se qualcuno pensa di intimidirmi sappia che continueremo sereni sulla strada di combattere ogni tipo di illegalita'". Queste le parole del sindaco di Catania.

" Continueremo a costituirci parte civile in tutti i processi per mafia, a demolire le costruzioni abusive, a denunciare corruzioni pesanti nel settore dei rifiuti, a combattere ogni tipo di abusivismo non di necessità ma braccio operativo delle organizzazioni criminali, a mettere ordine nel settore dei condoni edilizi, a colpire l'intreccio fra affarismo e criminalità, a chi pensa a grandi operazioni di speculazione senza regole, a rendere irrespirabile l'aria a chi vuole impedire a Catania di riprendere la via dello sviluppo nella legalità".

"E a Catania - conclude Bianco - non sono solo. C'e' una squadra dello Stato di prim'ordine. Ecco perchè, sereno, vado avanti". 

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Randazzo, ricostruzione post bellica: lo Stato chiede un milione di euro al Comune

Quasi un milione di euro per la ricostruzione di parte della città di Randazzo, demolita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Soldi che furono assegnati al comune e che adesso lo stato richiede al sindaco Mangione tramite l'invio di apposita cartella esattoriale.

randazzo

Nel 1945 il Randazzo fu inserito nell'elenco dei Comuni piu' distrutti dalla guerra e per questo ottenne un prestito per la ricostruzione con il territorio diviso in nove lotti: Parte di questo prestito non è mai stato pagato e adesso lo stato ne vuole la restituzione.

" Non ci ha distrutti la guerra " fa sapere il primo cittadini - " Vedremo se sarà lo stato a farlo" continua, affermando che i legali del comune sono già all'opera per decidere il da farsi.

 

 

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Immigrati, militari dell'esercito controllano area del Cara Mineo

Sono 50 militari dell'Esercito e presidiano da alcuni giorni l'area del Cara di Mineo e le strade del centro del paese: un controllo di 24 ore su 24 per garantire una maggiore sicurezza, invocata in piu' occasioni dai cittadini.

caramineo

L'impegno per l'invio dei militari era stato preso dal Governo nazionale alla fine dello scorso anno. A confermare la presenza dei militari sono stati il sindaco di Mineo e presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio dei Comuni 'Calatino Terra d'Accoglienza' Anna Aloisi e il sindaco di Vizzini e presidente dell''assemblea dei sindaci del Consorzio Marco Sinatra.

Immigrati, militari dell'esercito controllano area del Cara Mineo

Aloisi e Sinatra, con il prefetto Maria Guia Federico e ai sottosegretari Giuseppe Castiglione e Giuseppe Berretta, hanno anche annunciato l''imminente insediamento delle tre commissioni governative per esaminare le richieste di asilo politico.

"Una delle commissioni - è stato ricordato- opererà su Siracusa, le altre due si occuperanno del territorio etneo. La prima ad essere attivata, gia' nei prossimi giorni, sara' quella di Siracusa. Le altre due saranno avviate entro la fine del mese. L'attività delle commissioni, composte da funzionari di Prefettura, questura, Onu e Comune, consentira' di garantire almeno 30 nuove audizioni al giorno per cinque giorni a settimana, accelerando notevolmente i tempi di riconoscimento dello status di rifugiato e quindi di uscita degli ospiti dal Centro di accoglienza".

Immigrati, militari dell'esercito controllano area del Cara Mineo
Sono state anche illustrate le modalià 'di utilizzo dei fondi del Governo, 3 milioni di euro, per l'accoglienza e l'inclusione dei migranti presenti nel territorio del Calatino Sud Simeto.

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Politiche dello sport, due impianti sportivi entreranno presto a regime

Nell’intento di conservare e valorizzare il patrimonio immobiliare della Provincia regionale di Catania, il commissario straordinario, prefetto Giuseppe Romano, ha intrapreso una serie di iniziative che riguardano il PalaCaltagirone e l’impianto sportivo di Camporotondo Etneo. Saranno i primi di una serie di interventi.

impianto

Per la struttura di Caltagirone, già collaudata ed agibile e per la quale l’Ente ha speso la considerevole somma di complessivi 7 milioni e 900 mila euro, è stata definita in questi giorni la fase istruttoria per la pubblicazione dell’avviso ad evidenza pubblica dell’affidamento in concessione onerosa della durata di 5 anni alla società o impresa che abbia interesse alla gestione del complesso sportivo.

La struttura di Caltagirone si sviluppa su 4856 metri quadrati coperti e al suo interno sono compresi: un campo con tribune per 2750 spettatori, una palestra piccola, uno spazio polifunzionale per varie discipline; spogliatoi e servizi.

Con deliberazione odierna il Commissario ha invece concesso in comodato d’uso per l'altro impianto in questione, localizzato a Camporotondo Etneo ,al sindaco che ne aveva fatto espressa richiesta in occasione di un incontro avuto con Romano alcuni giorni fa.

Nel contratto di comodato saranno stabilite le condizioni cui dovrà attenersi il Sindaco per l’affidamento della struttura a società sportive che ne faranno richiesta.

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Etna, modesta attività stromboliana al Cratere di Sud Est

Continua senza interruzioni la modesta attività stromboliana al nuovo cratere di Sud-Est dell'Etna. Secondo quanto diffuso dal bollettino Ingv, le esplosioni avvengono ad intervalli di pochi secondi, ed alcune lanciano materiale piroclastico incandescente anche sui fianchi del cono. Dal mattino del 6 febbraio 2014 invece non sono più avvenute significative emissioni di cenere.

etna

La colata di lava, emessa da due bocche effusive alla base orientale dell'apparato eruttivo, continua a riversarsi sulla parete occidentale della Valle del Bove.

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Inaugurato ad Aci Castello un bene confiscato alla mafia e sito in via Empedocle n° 52, dopo essere stato recentemente ristrutturato, per quel che riguarda una parte del piano inferiore, dal Consorzio Solco – Coop. “Mosaico” - Fondazione E’BBENE”.

inaugurazione

 

Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
I locali appena ristrutturati e nuovi di zecca saranno messi a disposizione di associazioni che si sono distinte nel territorio, e sono proprio i rappresentanti di queste ultime che hanno dato l'allegro  benvenuto alle tantissime autorità intervenute. A cominciare dal Procuratore Capo della Repubblica, Michelangelo Patanè per continuare con il Vice Prefetto aggiunto, Laura Pergolizzi; il presidente del Consorzio Etneo per la Legalità, Ascenzio Maesano (sindaco di Acicatena) accompagnato dal vice Domenico Rapisarda (Sindaco di Gravina di Catania) e il primo cittadino castellese, Filippo Drago a cui è toccato fare gli onori di casa unitamente al presidente del Consorzio Solco, Dino Barbarossa.

acicastello

 

Aci Castello, il comune inaugura un bene confiscato alla mafia
Alla significativa cerimonia di inaugurazione hanno preso parte anche qualificati esponenti delle forze dell’ordine accolti dal Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, Luogotenente Gianfranco Cava. Tanto il Procuratore Patanè che Sindaco Drago, nei loro brevi interventi, hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa foriera di legalità, ricordando che un bene illecitamente acquisito a seguito di illecite attività messe in atto da soggetti mafiosi è stato adesso restituito alla collettività ed ai giovani in particolare che potranno, in questo luogo, sviluppare le loro attività con impegno sempre costante nel campo sociale, dell’aggregazione e della solidarietà reciproca.

 

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E' stato grazie ai cittadini che hanno segnalato un noto antiquario catanese G.C. che è stato denunciato per ricettazione che è stato possibile ricomporre questa vicenda. Le indagini sono state svolte dagli agenti del Commissariato Catania Centrale.

L’autore del furto di un quadro è un cittadino romeno di 31 anni che ha rubato il quadro mentre faceva dei lavori di ristrutturazione edile nell'abitazione della vittima.

quadrorubato

Il quadro è stato riconsegnato ai legittimi proprietari. L’antiquario è stato anche multato per non avere appuntato nel registro l’opera d’arte.

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Omicidio Raciti, Cassazione: revisione atti alla Corte d'appello per i minori di Messina
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Sarà la corte d'appello per i minori di Messina che valuterà l'istanza di revisione del processo presentata da Antonino Speziale, il giovane tifoso condannato per l'omicidio dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, avvenuto a Catania il 2 febbraio 2007, durante il derby col Palermo.

 

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Licenziamenti al Katàne Handling, i lavoratori si difendono: la risposta

Rinvio a giudizio per Crocetta: aveva diffamato Musumeci e Firrarello

Chiesto rinvio a giudizio per il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. L'accusa è di diffamazione del leader de La Destra Nello Musumeci e del sindaco di Bronte, Pino Firrarello.

musumeci

Musumeci ha querelato Crocetta, suo rivale nell’elezione a presidente della Regione nel 2012, sostenendo che, durante un comizio elettorale, questi lo avrebbe accusato di avere fatto un accordo sotto banco con Gianfranco Micciché, anche lui candidato alla guida di Palazzo D’Orleans.

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Licenziamenti al Katàne Handling, i lavoratori si difendono: la risposta

Sono 21 i lavoratori silurati dalla Katàne Handling, società che effettua i servizi di assistenza agli aeromobili e ai passeggeri nell'aeroporto Fontanarossa. L'azienda ha spiegato che si è trattato di motivazioni disciplinari che hanno spinto i vertici a tale scelta. Adesso, gli operari si difendono sui social network, difesi a spada tratta dai sindacati.

areoporto

LICENZIAMENTO: I MOTIVI. Secondo la compagnia i lavoratori si sarebbero rifiutati di compiere degli straordinari la sera del 2 dicembre, vi erano stati dei ritardi non imputabili alla compagnia che avevano causato il ritardo di numerosi aerei.

Nello specifico, a seguito di una improvvisa eruzione lavica che aveva generato emissione di cenere vulcanica, diversi aeromobili erano stati dirottati su Palermo e successivamente, con tre ore circa di ritardo rispetto all’orario preventivato, essendo terminata l’eruzione, erano stati fatti rientrare a Catania. Diverse centinaia di passeggeri pertanto, già provati dal dirottamento e dall’allungamento del tempo di volo, dovettero subire, appunto a seguito del rifiuto allo straordinario, ulteriore attese per lo sbarco dall’aeromobile, e ancor di più per la riconsegna bagagli, con tempi di attesa di quasi due ore!"

MA I LAVORATORI SI DIFENDONOLA RISPOSTA. Immediata la risposta dei lavoratori, coloro i quali hanno subito il licenziamento dopo i fatti accaduti. Si difendono così, dopo aver diffuso le proprie ragioni anche sui social network: "In occasione della chiusura dello spazio aereo, a causa della cenere vulcanica del 2 Dicembre 2013, noi crediamo che sia giusto far conoscere aI lettori della stampa e dei Social Network almeno uno dei fatti realmente accaduti. Attribuire ai 21 operai i disagi di quella sera, che hanno portato al conseguente licenziamento, sottolineando che abbiamo recato un danno anche all’immagine dell’azienda oltre che quelli subiti dai passeggeri a nostro parere è quantomeno ingeneroso considerato che noi 21 con grande senso di appartenenza e di professionalità oltre che abnegazione abbiamo da sempre contribuito alla sviluppo dell’azienda ed alla salvaguardia della stessa e del nostro e di tutti posti di lavoro attraverso ore e ore di straordinario (verificabili dalle buste paga). 

"Se fossimo noi i responsabili, saremmo pronti a chiedere con grande dignità e umiltà,( la stessa che appartiene alle nostre famiglie che stanno subendo grandi disagi e sofferenze sia da un punto di vista economico che morale) non esiteremmo a chiedere scusa all’opinione pubblica. La stessa che tante altre volte anche per deficienze aziendali, abbiamo cercato di salvaguardare insieme a chi ancor oggi opera sullo scalo catanese, garantendo i servizi essenziali, pur lavorando quasi sempre in emergenza a causa dei molteplici problemi interni, dovuti anche al difficile momento che stà attraversando il trasporto aereo a causa della grave crisi che imperversa( contrariamente a come ci hanno descritto).

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La Guardia di Finanza etnea traccia un bilancio dell'attività svolta nel 2013

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania ha reso noto oggi, nel corso di una conferenza stampa, i risultati di servizio conseguiti nel corso del 2013. Le attività condotte dalle Fiamme gialle etnee hanno visto impegnati gli oltre 700 militari dislocati sul territorio della provincia in tutti i settori di servizio affidati alla missione istituzionale del Corpo.

finanza

In particolare, la lotta all’evasione fiscale, la tutela della spesa pubblica, il contrasto alla criminalità organizzata e alle altre forme di criminalità economica e la lotta alla contraffazione sono i contesti principali in cui si sono sviluppate le investigazioni e i controlli della Guardia di Finanza catanese. Altre aree di intervento di rilievo sono state il contrasto all’immigrazione clandestina e le attività di soccorso in montagna.

LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE
Nel corso del 2013, grazie a un sempre più efficace utilizzo degli strumenti investigativi a disposizione del Corpo e a quell’approccio trasversale volto a colpire in maniera completa i fenomeni evasivi, attraverso l’esecuzione di 1100 controlli fiscali, sono stati:
-    denunciati 163 responsabili per reati fiscali (violazioni al d.lgs. n. 74/2000), principalmente per omessa dichiarazione, dichiarazione fraudolenta e per emissione di fatture per operazioni inesistenti;
-    rilevati circa 300 milioni di euro di ricavi non dichiarati e di costi non deducibili;
-    scoperti 155 evasori totali, che hanno occultato al fisco oltre 200 milioni di euro;
-    constatati circa 45 milioni di I.V.A. evasa;
-    accertati oltre 750 mila euro di accise evase e 950 tonnellate di oli minerali agevolati consumati in frode;
-    eseguiti sequestri preventivi di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 18 milioni di euro.
Sempre sul fronte del contrasto all’evasione fiscale, i reparti della provincia catanese hanno, inoltre:
-    condotto 5.800 controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali, che hanno consentito di rilevare irregolarità nel 54% dei casi;
-    individuato 301 lavoratori in nero o irregolari, provvedendo a sanzionare 115 datori di lavoro.
In questo ambito, di particolare rilievo è stato il servizio inerente a una frode fiscale da oltre 100 milioni di euro relativa a fittizie esportazioni di bevande via Malta, conclusa con l’arresto di 5 responsabili.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
La tutela della corretta spesa pubblica costituisce una delle priorità istituzionali assegnate alla Guardia di Finanza. La necessità di vigilare sulla destinazione delle risorse statali e comunitarie, soprattutto in un contesto territoriale particolarmente delicato per la situazione socio-economica, ha indotto le Fiamme gialle etnee a profondere un grande sforzo operativo nello specifico comparto.
Nell’anno appena trascorso, i finanzieri hanno:
-    eseguito oltre 280 interventi, tra indagini di polizia giudiziaria e controlli di natura  amministrativa;
-    segnalato alla Corte dei Conti danni erariali per oltre 183 milioni di euro;
-    scoperto, nell’ambito dei controlli relativi alla corretta percezione di finanziamenti comunitari e nazionali, indebite percezioni per 73 milioni di euro, nonché accertato 10 milioni di euro di contributi illecitamente richiesti, ma non ancora erogati;
-    riscontrato, su 184 controlli in materia di prestazioni sociali agevolate e ticket sanitario, 82 soggetti non aventi diritto a tali benefici economici, con una percentuale di irregolarità del 44,7%;
Inoltre, sono stati denunciati 115 soggetti per reati contro la pubblica amministrazione, di cui 15 tratti in arresto, per episodi di corruzione e concussione, peculato, abuso d’ufficio e violazioni alla normativa sugli appalti.
Tra i principali servizi conclusi, si rammenta l’operazione “Pandora”, condotta dal Nucleo Polizia Tributaria di Catania, relativa all’indebita percezione di contributi pubblici per i corsi di formazione e che ha portato all’arresto di 10 soggetti e all’accertamento di 67 milioni di euro di finanziamenti illecitamente richiesti e/o percepiti.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI E AGLI ILLECITI FINANZIARI E SOCIETARI

Nell’ambito della provincia di Catania, notoriamente interessata dalla presenza della criminalità organizzata, l’impegno della Guardia di Finanza è stato fortemente incentrato al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico etneo e all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati dalle organizzazioni criminali. 

Ed è con questo obiettivo che, nel corso del 2013, sono stati:
-    svolti 152 accertamenti patrimoniali nei confronti di soggetti appartenenti a sodalizi criminali di stampo mafioso;
-    denunciati per associazione mafiosa 67 soggetti, di cui 33 tratti in arresto;
-    sottoposti a sequestro beni per un valore di oltre 414 milioni di euro.
Al riguardo, tra gli altri servizi di rilievo condotti nel 2013, si ricordano il sequestro di beni nei confronti della famiglia Scuto e gli arresti nei confronti del “gruppo della stazione” nell’ambito dell’operazione “Reset”. 
Strettamente connesso alla lotta alla criminalità organizzata è il contrasto ai traffici illeciti che ha visto la Guardia di Finanza di Catania:
-    pervenire al sequestro di oltre 3 tonnellate di stupefacenti, di cui 2.850 kg di hashish e marijuana e 422 di cocaina, traendo in arresto 61 responsabili;
-    denunciare 27 soggetti e sottoporre a sequestro 118 kg di sigarette di contrabbando.
Nel più ampio contesto di repressione dei fenomeni del riciclaggio e dell’investimento nei circuiti dell’economia legale dei proventi illeciti nonché dei reati societari e fallimentari, i finanzieri hanno, altresì:
-    approfondito 143 segnalazioni per operazioni sospette;
-    denunciato 41 soggetti per il reato di riciclaggio e 8 per usura, di cui 4 tratti in arresto;
-    denunciato all’A.G. 55 responsabili per illeciti societari e fallimentari;
-    monitorato movimentazione transfrontaliera di valuta per oltre 3 milioni di euro, di cui circa un milione oggetto di verbalizzazione.

LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE, TUTELA DELLA SICUREZZA DEI MERCATI E CONTRASTO ALL’ABUSIVISMO COMMERCIALE

In questo comparto operativo l’impegno delle Fiamme gialle etnee è stato rivolto soprattutto a colpire le filiere di approvvigionamento e commercializzazione del mercato del falso, non facendo mancare il proprio apporto anche nelle diverse attività tese a contrastare i fenomeni locali più evidenti quali la presenza dei venditori ambulanti, in particolare in diverse aree della città, e dei posteggiatori abusivi. 
Sono stati 50 i responsabili denunciati per le violazioni connesse alla tutela del diritto d’autore, del “made in Italy” e, più in generale, dei diritti di proprietà intellettuale e industriale. Le attività investigative hanno consentito di sequestrare oltre 3,5 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi per la salute pubblica. Tra questi è doveroso ricordare oltre un milione di giocattoli privi dei requisiti di sicurezza e di scarsa qualità produttiva che sarebbero stati destinati nelle mani dei bambini.
Particolare menzione merita, in questo contesto, il rilevante sequestro di oltre 20 mila capi e accessori di abbigliamento eseguito, nell’imminenza delle ultime festività natalizie, nei confronti di un imprenditore cinese che aveva allestito un vero e proprio “showroom” del falso destinato ad alimentare gli ambulati catanesi e della provincia. 
Ancora, particolare attenzione è stata rivolta al mondo della raccolta delle scommesse e la tutela dei giochi, che ha visto i reparti del Comando Provinciale di Catania eseguire 95 interventi, che hanno permesso di sequestrare 66 apparecchi da divertimento irregolari e denunciare 8 soggetti. Inoltre, sono state accertate 24 violazioni relative all’abusiva raccolta di scommesse tramite allibratori esteri, con il conseguente sequestro di 24 p.c. e 7 hard disk.

ALTRI SETTORI DI INTERVENTO
Di particolare rilievo nel corso del 2013, è stata l’attività di contrasto all’immigrazione clandestina che ha visto la Guardia di Finanza in prima linea grazie alle sinergie della componente terrestre del Comando Provinciale di Catania e quella aeronavale del Comando Regionale Sicilia e del Gruppo Aeronavale di Messina.
In questo contesto, deve sottolinearsi il primo sequestro in acque internazionali della cd. “nave madre” e l’arresto di 15 trafficanti di essere umani, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla locale D.D.A. e sviluppata in stretta sinergia con la Polizia di Stato e le unità dell’Agenzia europea FRONTEX.
Infine, le attività condotte dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi hanno permesso, nell’anno trascorso, di salvare 36 persone in 28 interventi eseguiti sul vulcano Etna.


LINEE PROGRAMMATICHE PER IL 2014
I risultati ottenuti nel corso del 2013 costituiscono una base di partenza per lo sviluppo delle attività operative di questo 2014. Infatti, l’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza è quello di proseguire l'azione a tutela dell'economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell'Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale.

L'obiettivo per il 2014 è quello di continuare nel percorso di costante miglioramento della qualità complessiva dell'azione del Corpo, nell'ottica di assicurare una sempre maggiore concretezza dei risultati conseguiti, soprattutto proseguiranno con la sistematica aggressione ai patrimoni illeciti accumulati. 

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Un mostro potrebbe aggirarsi secondo i legali della famiglia della donna uccisa il 7 gennaio scorso al cimitero di Catania. Da allora è trascorso un mese, e si brancola del buio.

 

I legali della famiglia, l'avvocato Giuseppe Lipera che assiste il figlio della donna Angelo Fabio Matà accusano il comune di indifferenza, nessuna precauzione infatti sarebbe stata presa per la sicurezza al cimitero dopo il tragico evento ed un mostro, secondo loro, potrebbe ancora aggirarsi per le viuzzule del cimitero.

Lanciano un appello, chi sa qualcosa parli, ci faccia sapere, per adesso però, il mistero rimane.