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E' un caldo, lungo, commevente abbraccio quello che in questi giorni, l'talia dedica ai suoi fratelli in Abruzzo, dove il devastante terremoto dei giorni scorsi ha causato numerose vittime, gente comune, cittadini, intrappolati nelle loro case, cadute giù insieme a tanti sogni spezzati così, dalla fora bruta della natura.

Ma è veramente così? è solo della forza bruta della natura la colpa? mi chiedo se in un paese civile come il nostro, settima potenza industriale del mondo, paese impegnato in decine di missioni militari in tutto il mondo, che vanta numerosi "cervelli" nel campo della ricerca di ogni genere, le case poi alla fine se ne scendono giù come se fossero di cartapesta.

Prevenzione, è quello che i cittadini chiedono al governo, in un paese come l'Italia, dove numerose sono le zone ad elevato rischio sismico, è forse l'unico modo per evitare simili tragedie.

Ma per quanti chili di inchiostro si possano spendere, per quanto si possa parlare do fiducia e di speranza (ma per chi?) ed è giusto farlo, tante persone sono scomparse e per loro non ci sarà nulla da fare. Resta il ricordo di una tragedia, l'ennesima, che ferisce l'anima di questa nazione, che anche se divisa spesso e volentiero per mille motivi, sa ancora unirsi in un unico grido di dolore, davanti all'inevitabile palcoscenico della vita.