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Sono le 5.35 di Domenica mattina, del 26 aprile 2009.

N.d.r. Da questo momento, userò dei nomignoli per parlare delle persone, cercando come per Sagitta, di sceglierli il più possibile vicini alla personalità delle persone di cui parlo.

Sono relativamente tornato da poco dal festival Basula, che si tiene nelle zone Etnee, verso la montagna, a ridosso di Santa Venerina, piccola borgata di montagna, molto carina.

E’ stata una giornata mozzata, che sarebbe potuta essere migliore, ma che adesso che la analizzo bene, dopo essermi rigirato nel letto, mi lascia un sapore un po’ aspro, e un retrogusto che torna indietro che può anche essere amaro, anche se non del tutto, per un misto di conferme e di delusioni, che hanno toccato svariate persone.

Se ne dovessi fare un riassunto, cosa che farò, dovrei purtroppo partire da vari punti di vista, vi descriverò brevemente l’atmosfera che c’èra e i punti chiave che mi hanno lasciato un po’ inquieto.

Peccati di comunicazione che ancora commetto, nonostante abbia molto raffinato questo punto di me stesso, eccessiva fiducia in certi tipi di donna, che ancora commetto nonostante come sapete da questo diario, abbia avuto le mie delusioni, fortunatamente capacità di continuare a saper coltivare le mie amicizie grazie all’impegno che metto in questo periodo, e a condire tutto una piacevole sorpresa, che mi ha regalato finalmente una persona legata al mio passato con la mia ex, nonché sua carissima amica, sorridente e bisognosa di dimostrarmi il suo affetto (finalmente, qualcuno di tutta questa gente che mi degna di un abbraccio).

Sarei dovuto andare a trovare un amica che da giorni è all’ospedale per non si sa quale strano virus, invece verso le 16.00 un mio carissimo cugino, che da oggi chiamerò Mileto con cui ho un rapporto fraterno è passato da casa mia a Catania, e insieme a mia sorella, Secestina, con cui ho un rapporto da amico più che da fratello, hanno deviato i miei progetti e mi hanno convinto ad andare al Basula.

Arrivati li, una bellissima aria di festa, in questa ambientazione boschiva, immersa nel verde, piena zeppa di gente che conosco. Tra cui, gran parte degli amici che frequento in questo periodo, ed in mezzo a loro, una ragazza con cui in questo periodo avevo avuto una sorta di piccola storia, Melita. Nonché buona parte della mia cuginanza e svariate meteore che di tanto in tanto appaiono e riappaiono nella mia vita.

Appena subito arrivati, insieme a Secestina ci siamo “scagliati” tra la gente, euforici e vogliosi di divertimento. Abbiamo trovato un amico, che aveva un bel boccale di vino da 5 litri, abbiamo bevuto avide sorsate che alla fine ci hanno reso completamente ubriachi, ma il vino buono non produce pessimi ubriaconi, ma gente allegra, ed è così che noi eravamo.

Subito ho dato dimostrazione di quello che principlamente sono diventato in questo periodo, un punk a bestia, corredato di bestia visto che ho anche un cane, e mi sono seduto per terra con alcuni amici e amiche, e da qui è nato il punto chiave della giornata, che mi avrebbe portato l’amarezza che ho addosso in questo momento.

Meleto, a cui voglio molto bene ha purtroppo commesso il suo solito piccolo peccato, quello di giudicare, e lo ha fatto con la sua solita calma, la sua solita convinzione. Lui lo fa spesso con me, da un bel po’ di tempo, almeno da quando abbiamo scoperto che in famiglia, tra me e lui, forse il più irreqiueto sono io, che forse quello che più spesso si caccia nei guai sono io, e apparentemente quello che in questo periodo è più instabile sono io, così lui è diventato una sorta di fratello maggiore e i fratelli maggiori si sa, prima o poi devono romperti le palle.

Solo che io in questo periodo, di sentirmi dire che sono troppo “lasciato andare” perché mi siedo a terra, perché alle feste mi diverto “troppo”, e perché (secondo lui) sono circondato da gente troppo pazza proprio non mi va, perché di anni di perbenismo stupido ne ho passati ben quattro, facendo finta di essere quello che non ero, perché di gente non pazza (e noiosa) per quattro lunghi anni ne ho sopportato parecchia, e quindi adesso ho solo voglia di divertirmi largamente.

Insomma, fatto sta che alla fine c’è riuscito a lasciarmi una macchia nell’umore, fatto sta che a volte vorrei andarmene dalla Sicilia perché non sopporto il fatto che ovunque sei qualcuno debba farti un appunto non appena ti vede uscire fuori dalle righe, e che di questa cultura provincialotta tipica della nostra cara isola, mi sono stancato, che per me libertà significa fare quello che mi pare dove mi pare, e che fino a quando non faccio male a nessuno vorrei non essere giudicato nei miei comportamenti e nelle mie amicizie.

Comunque, alla fine, risparmiandovi i particolari, vi dico solo che Meleto se ne andato lasciando me e Secestina al Basula (siamo dovuti tornare con un passaggio) e che i nostri rapporti si sono un po’ incrinati, e la cosa che mi è dispiaciuta di più ieri, è che Mileto mi è parso un vecchio di 80 anni, incapace di lasciarsi andare e montato di una serietà forzata, che non gli si addice, e spero che si rilassi un po’ prima o poi, ma prima o poi vi parlerò di lui in modo più degno, perché da questo intervento sembra che vi stia parlando di un bigotto (cosa che voglio sperare non sia diventato).

Nonostante questo, la mia voglia di divertimento superava di gran lunga i discorsi di Meleto e le paranoie che da questi pervenivano, così continuo la mia giornata di festa. E qui un altro punto dolente, ha cominciato a bussare alla porta della mia felicità, distanza tra me e la sua realizzazione a quanto pare ancora da colmare.

Insomma in giro per la festa c’èra pure Melita, non vi ho parlato di lei fino ad adesso perché non lo so, forse ve ne ho accennato, ma fatto sta che con lei in questi giorni c’è stato qualcosa, evidentemente niente di che o di serio, ma io ho dato importanza al fatto che era la prima ragazza con cui facevo sesso dopo la fine della mia storia, si perché dalla fine della mia ultima storia fino all’incontro con lei, mi ero chiuso in una castità sessuale quasi religiosa, e neanche per sogno, disgustato quasi dal contatto fisico con qualcuno, ero stato spinto dalla voglia di farlo.

Il fatto è che Melita è bella, è giovane, è alta, e ha due occhioni da cerbiatta che ti fregano, ha un seno grosso e sodo che ti frega, ha gambe lunghe e liscie che ti fregano, mani lunghe e affusolate che ti fregano, è molto magra, ed è molto intelligente, interessante.

Così, il misto di tutte queste cose, mi ha strappato al mio letargo di passioni, e mi ha regalato nuovamente alla vita, facendomi sentire la voglia che da tempo non sentivo.

A giorni alterni e con diverse dinamiche, in questo periodo parecchie volte ci siamo visti o sentiti, e parecchie volte nonostante il poco tempo abbiamo litigato e fatto pace, abbiamo dormito insieme e condiviso dei momenti, ed io sono stato confuso e spaventato perché percepivo che forse un po’ cominciava a piacermi, e tutto è andato avanti così (anche lei usciva fuori da una storia) per un po’.

Continua nel prossimo articolo.

Per farvi capire qualcosa di più di Melita, devo farvi capire come è lei. A parte l’indubbia bellezza, con cui lei gioca parecchio, ma che per l’età che ha (è piccolina Melita, ne ha circa 21) non ha ancora imparato a farla diventare quell’arma di seduzione che donne più esperte di lei usano con sapienza, ma proprio perché è spontanea e tutto appunto, ha il sapore del gioco, forse già un arma questa bellezza in fondo è, e pazienza se non c’è la sapienza.

Non è casuale che io e lei ci siamo incontrati in questo periodo, ovvero un momento in cui abuso con l’alcol, esco ogni sera e ogni sera faccio le 4 del mattino, non mi perdo una serata ovunque questa si presenti e la mia vita, sembra una specie di migrazione da una festa all’altra tanto che sono stanco veramente, fisicamente. Insomma un periodo in cui abuso largamente di me, e questa descrizione è tanto esatta per me quanto per Melita.

Quello che invece non riesco a capire è perché invece, non riesco più come una volta ad appropriarmi di ciò che in fondo potrei fare, e per tutto il giorno io sono stato appiccicato ad un'altra ragazza e lei ad un altro ragazzo.

Insomma non ci siamo calcolati granchè, e questo è confuso, perché mi sarebbe piaciuto continuare questo gioco ancora per un po’, ma paradossalmente mi rendo conto di essere stanco pure di giocare, che volente o dolente 4 anni di storia mi hanno indottrinato verso il concetto di storia e di coppia, vissuto in un altro modo, e che per abituarmi di nuovo ai giochi leggeri e frivoli mi ci vorrà del tempo.

Insomma, a questo punto, continuavo a divertirmi, a bere, a saltare e a parlare con la gente nonostante Meleto mi avesse riempito la capoccia con frasi tipo devi riprenderti, che ti sta succedendo di qua e di la e Melita si strusciava con un altro, ed io non capivo se era stato perché non l’avevo calcolata prima io o se invece sarebbe successo ugualmente, fatto sta che più il Basula andava avanti, più con Secestina bevevamo e ci divertivamo, più sentivo che due persone, una importante del passato e una importante del presente, avevano in un certo senso preso le distanze da me.

Stavo bene ma cominciavo a demoralizzarmi.

E’ stato a questo punto della serata che ho incontrato lei, che non vedevo da tempo, la migliore amica della mia ex, una persona che era stata molto presente nella mia vita di coppia. Usciva con noi, pranzava e cenava con noi, eccetera.

Devo dire che da quando mi sono lasciato nessuna persona legata alla mia ex ed in genere a quel periodo della mia vita mi ha mai cercato, o in qualche modo espresso affetto quando ci siamo incontrati.

Con lei invece è scoppiato un abbraccio sincero, e sentirmi dire ti ho sempre voluto bene tu lo sai, un toccasana per il mio cuore in quel momento, è stato come chiudere definitivamente un periodo buio levando anche l’ultimo fantasma, ovvero l’immagine della gente che mi conosceva in quel periodo vista come gente che di me pensava male e che mi odiava.

Invece no, è stato bello vedere come a non tutti alla fine sono stato sul groppone, che qualcuno che mi vuole bene da quel periodo è rimasto, e che evidentemente ciò che è stato detto di me non a tutti è piaciuto, ed insomma, quell’abbraccio mi ha risollevato.

Tutto questo è stato il mio basula, per la festa in se e per saperne di più su questo bellissimo festival che si svolge tra le montagne potete visitare la sezione serate, eventi e movida nella sezione uscire e divertirsi, qui io, mi sono limitato a raccontare il mio festival. Quello che mi è successo.

Con oggi comunque chiudo un periodo, devo riconsegnare me stesso ai numerosi impegni e responsabilità a cui mi sono legato in ambito lavorativo, e dato che oltre che lavorare io studio, devo riprendere in mano il mio cammino universitario, e ne ho veramente voglia.

E’ arrivato il momento di pensare solo alle cose serie adesso, chiudo questa parentesi devastante della mia vita, ma veramente divertente, credo sia arrivato il momento della ricerca dell’equilibrio.

 

Un bacio