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Stasera mi sono spogliato, nudo, ho tolto tutto, ho acceso la stufa e ho riempito l’ennesimo bicchiere di vino. A contatto con la mia anima, ho vagato per la stanza, ho bevuto, ho guardato la mia pelle liscia, giovane, ho accarezzato le mie gambe, la mia pancia, mi sono voluto bene, mi sono coccolato. Mi hanno fatto tenerezza i miei piedi, le mie braccia, ho pensato a quanto poco le ho volute bene, a quanta strada ho imposto loro, a quanti pesi, a quanta incuria.

 

Ho messo una musica rilassante, ho chiuso gli occhi, ho visto tutto, mi sono collegato al grande internet dell’universo, ho sentito la mia vita scorrere insieme a quella di miliardi e miliardi di altri esseri, la pace, in mezzo a mille tormenti, può passare per le tue vie se lo vuoi, basta sapere ascoltare, basta volersi bene a volte.

 

Sono stato geloso di me in questi momenti, ho desiderato che nessuno potesse più toccarmi, che lo potessi fare solo io, perché l’ho fatto? Non mi conosco ancora abbastanza…

 

Mi piacciono le mie mani, lunghe e affusolate, quante carezze hanno dato? E quanti pugni? Cosa ho fatto con queste mani? Ho fatto e rifatto la mia vita secondo le mie voglie e i miei capricci, a volte mi sono incasinato a volte mi sono ripreso, ma guardale, sono state loro ad agire per me, a tramutare il mio pensiero in azione, e adesso che le adulo mi vanno più svelte, scrivono sulla tastiera più sciolte, più sicure, come se capissero il bene che provo per loro, il riconoscimento.

 

Ci sono solo io stasera, è andata così, anche volendo, adesso nessuno potrebbe invadere il mio dolce appuntamento con me stesso, vorrei potermi sdoppiare, e parlarmi, toccarmi, accarezzarmi…

 

Mi sento pazzo a scrivere queste cose, forse sto bevendo troppo in questi giorni, e l’alcol fa questi brutti scherzi, ti estranea, ti allontana dalla realtà…

 

Ma cosa devo farmene di questa realtà? Cosa? A me non piace proprio spesso e volentieri, navigo per acque scure il più del tempo, senza torce che possano indicarmi la via, brevi attimi di consapevolezza e lucidità li pago con infinite sofferenze, allora preferisco lanciarmi nell’oblio, e perdermi nei meandri del mio dolore…

 

Mi viene un dubbio che potrebbe rispondere a molte domande se fosse esatto, sono innamorato di me stesso? Se è così allora avevano ragione tutte le donne che ho avuto, quando mi accusavano di essere egoista, prepotente, concentrato solo su di me, ma non lo so è un dubbio, non è sicuro…

 

…Un dubbio che stasera prende i contorni di qualcosa di toccabile, ma non lo so, mi sono fatto troppo del male per qualcun altro per dare questa ipotesi per scontata…

 

Quanta forza c’è in me? Vorrei saperlo, non lo capisco così, su due piedi, a volte penso tanta, altre mi sento fragile..

 

Adesso basta, ho scritto abbastanza, questo diario mi stanca, mi da i nervi a volte…