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Paradossale, è così che potrei definire quello che mi è capitato ieri sera all' auchan di Catania, quello vecchio, quello che stanno per chiudere (forse) perchè ne hanno aperto un altro a neanche 200 metri.

 

Nella Catania della mafia e dei centri commerciali, dove vi sono piu' che centri commerciali che a New York capitano cose che possono rasentare l'assurdo, queste macchine ricicla soldi sporchi infatti hanno persino le loro belle regole da far rispettare, e che regole, degne della Barilla che se la prende con i gay, loro se la prendono con i cani.

I cani infatti all' Auchan non possono entrare, scordandosi che fanno entrare " cani " di ben altre razze, come si evince dagli ultimi processi che a Catania parlano di mafia. Come l'imputato Pesce, delinquente conclamato, che con la sua azienda se così la vogliamo chiamare gestisce gli appalti delle pulizie di molti centri auchan in sud Italia.

Oltre ad essere da boicottare perchè incivili, mi sorge spontaneo il paragone con la civilissima IKEA, dove col cane ci entri e come perchè all'Ikea la mentalità è un altra, a loro volta civili come il nord Europa.

Ma neanche di questo siamo degni a volte in questo meridione dove troppo tardi si sta facendo per cominciare a pensare veramente invece che ad elemosinare pensieri di seconda mano, e mi ricordo delle proteste all'Ikea, ma perchè nessuno va mai a protestare davanti a questi salvadanai della mafia? Ci andiamo ad inserire le monetine invece. Deturpano il nostro territorio, inquinano, spesso non hanno neanche i permessi per fare quello che fanno e si permettono di dire a me di non fare entrare un cane vaccinato e forse piu' in regola di loro!

E con che rabbia, che cattiveria, lo guardavano quasi fosse un demone, un diavolo, così facendo diffondono la cultura retrograda e incivile che impedisce ai nostri amici a quattro zampre di essere ben accetti dovunque come dovrebbe essere in un paese civile.

Ieri il mio cane era triste, mi diceva, perchè io non posso entrare? eppure io non sono un mafioso.

Luca Conti