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Una volta il celebre sceneggiatore, scrittore e giornalista Ennio Flaiano scrisse: " In Italia ci sono due fascismi , il fascismo e l'antifascismo."

Scrivendo questo articolo mi viene da pensare che la frase si potrebbe riadattare anche così: " In Italia esistono due mafie, la mafia e l'antimafia", o almeno certa antimafia e non tutta ovviamente.

Non di certo l' Antimafia dei magistrati, dei poliziotti e dei giornalisti coraggiosi che spesso anche la pelle lasciano sul capezzale della nostra martoriata patria. Ma veniamo ai fatti.

 

 

Da un pò mi occupo di Palagonia, essendo anche il mio paese di origine, e di tutto quello che di contorno sta accadendo da quando l'anno scorso al cambio della guardia il palazzo del potere è stato occupato dal sindaco Valerio Marletta ed il gruppo Palagonia Bene Comune, acceso militante di estrema sinistra, iscritto a rifondazione comunista, vicino ai centri sociali ed a tutto quel variegato mondo che compone la sinistra estrema del Catanese. 

Oggi vi racconterò una storia che parla di sottili minacce, intimidazioni, paura, una storia che a dire il vero ha qualcosa di molto strano, perchè l'oggetto di queste intimidazioni non è ne il sindaco ne qualcuno dei suoi collaboratori che tanto hanno a cuore, almeno nei loro discorsi, la lotta al fenomeno mafioso, ma l'oggetto di queste intimidazioni e minacce è al dire il vero un oppositore del sindaco che da quasi un anno ormai, dalle pagine di facebook denuncia (secondo il suo punto di vista, c0ndivisibile o meno) presunte irregolarità commesse da questa amministrazione.

Con un incredibile lungimiranza dati gli episodi che adesso vi racconterò il soggetto in questione ha scelto fin dall'inizio di scrivere dal social netowork coprendosi dietro un velo di anonimato, conosciuto in paese con il famigerato nome di Usignolo di Palica, nel corso dei mesi si è aperta in paese una vera e propria caccia, un pò per curiosità un pò per necessità, per scoprire la sua vera identità.

LA SCOPERTA PER CASO DELLA SUA IDENTITA'

Da tempo vivo a Catania, e scrivo per questo portale e per altri, e scrivendo scrivendo conosco nei mesi scorsi su facebook questo usignolo, parliamo, chiacchieriamo, si dimostra un tipo socievole e molto intelligente, sono incuriosito da ciò che scrive, sulle motivazioni che lo spingono a farlo, a palagonia si è fatto un piccolo pubblico di amici e nemici, attira critiche e insulti ma fin qui tutto normale.

Poi accade un incidente, parlando e chiacchierando si tradisce e mi da modo di capire la sua vera identità, uao penso, sono l'unico in paese a sapere chi è l'usignolo di palica. Mi tengo stretto il segreto, tra di noi una promessa, quella di non dire a nessuno il suo vero nome, dietro questo la paura mi dice, di subire ritorsioni da parte dell'amministrazione.

Rimango un pò stizzito, d'accordo gli dico non lo dirò a nessuno, ma sono perplesso, non credo che l'attuale sindaco di palagonia sia in qualche modo una persona pericolosa, manifesto i miei dubbi consigliandogli di scrivere se vuole con il suo vero nome, ma lui è deciso: " non è del sindaco che mi preoccupo, ma delle persone che ha intorno". Rispetto la sua decisione, tengo il segreto per me e i giorni passano.

IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE 

Nel frattempo l'usignolo scrive, ogni tanto leggo i suoi articoli, commento i suoi post, è preparato, si documenta, legge, e tutti i suoi interventi sono attacchi all'amministrazione, parla di soldi spesi male, di pigrizia, di malversazioni, racconta fatti, a modo suo fa opposizione, forse sceglie il modo sbagliato (quello dell'anonimato) ma prosegue.

Noto che le cose che scrive non vengono ignorate, persino il sindaco in persona controbatte e si difende, si scatena una piccola guerra mediatica, a quanto pare, a torto o ragione, ciò che scrive questa persona ha il potere di creare scompiglio, mi chiedo se non ci sia del vero in ciò che scrive ed il perchè di tanta agitazione tra le fila dei sostenitori del sindaco e dello stesso sindaco.

VENGO A CONOSCENZA CHE IL SINDACO SA DI CHI SI TRATTA

Passano i mesi e un giorno mi dicono, sai il sindaco ha scoperto chi è l'usignolo di palica. Resto sorpreso, ma alla fine penso, prima o poi doveva accadere, bene penso, niente di che, sarà per lui un modo di continuare a partecipare al dibattito politico senza piu' celarsi nell'anonimato e magari vedrà con i suoi occhi che non deve temere nulla, in fondo, per quanto l'attuale amministrazione possa essere piu' o meno condivisibile non è certo sorretta da delinquenti pronti ad " eliminarti " se non sei d'accordo con loro. 

NASCONO DUE ACCOUNT FACEBOOK UNITI DA UNA STRANA PAROLA "CARA"

Nei giorni seguenti parlo poco con l'usignolo, non mi dice nulla sull'accaduto ma mi fa capire che le cose non vanno molto bene,  lo trovo cupo, poco propenso a parlare persino con me (è ovvio che sospetta che sia stato io a dire al sindaco il suo vero nome), così le discussioni sono scarne e prive di contenuto. l'Unica cosa che mi dice, mi fa rabbrividire: " ho ricevuto minacce ", " mi stanno minacciando ".

Indago, faccio domande, cerco su facebook, chiamo amici e conoscenti che di solito mi danno informazioni fresche da Palagonia e sempre attendibili.

Sono nati due account molto strani da un pò di tempo, uno si chiama USIGNOLA DI PALIKA, un alter ego femminile dell'uignolo. Uno si chiama LATUAMORTE PALAGONIA.

Vado a controllare, inizio dall account usignola di palica e leggo frasi di questo tipo:

" Antò, se ti piace il gioco pesante, fatti comprare i Lego di piombo! "

" Antò, stavo buttando nella spazzature le tue cose rimaste a casa e ho trovato una lettera stracciata, dove si leggeva solo C.A.R.A. MI e in fondo c'era scritto firmato ANTONIO G. "

" Antò, ma vuoi smettere di usare strumentalmente le disgrazie altrui?
Fai veramente schifo!
La gente soffre e tu scrivi cazzate. 
Tu e i tuoi amici avete combinato questo casino e ora dovete dare una mano a risolvere i problemi ereditati! "

Viene fatto ripetutamente un nome, Antonio, non sono frasi generiche, rispondono esattamente a tutto ciò che l'usignolo dice nella sua bacheca. Una frase come un codice, ogni tanto ritorna, la parola CARA scritta puntata (C.A.R.A.).

Vado nell'altro account, LATUAMORTE PALAGONIA, è un pò macabro, vengono riproposte frasi che riguardano la morte, la venuta del demonio, la fine del mondo, e vengono riportati versetti dalla bibbia che trattano quasi sempre l'argomento della vendetta e della punizione. Addirittura frasi che parlano di figli, eccone una:

" Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. La tenebra scenderà sui vostri figli,le loro carni tumefatte servite alle bestie! CARA la luce a voi sarà per scacciare le paure. "

Guardo meglio e anche qui, nascosta tra le frasi della bacheca, vedo spuntare la stessa parola, CARA, anche qui come un codice che lega indissolubilmente i due account, nel primo l'usignola di palica si risponde direttamente all'usignolo contrastando quello che dice e rispondendo agli articoli, nel secondo senza mai nominare il nome antonio e senza mai fare riferimenti all'usignolo ma solo a questa parola (CARA) si elencano minacce, presagi di morte, una specie di monito, " la vendetta si abbatterà su di te".

LE MINACCE E LA PAURA

La cosa mi infastidisce, mi viene il volta stomaco, non è una semplice e volgare pagina che può essere stata scritta da un ragazzino, troppe cose corrispondono, è una minaccia sottile e ben congeniata, fatta per intimidire con coerenza e determinazione, la parola CARA che unisce i due account è una trovata geniale e malefica, da una parte si risponde alle critiche dell'usignolo, dall' altra si minaccia, e una parola fa capire che le due cose sono collegate.

A prescindere da chi sia stato mi sento male e mi metto nei panni dell'usignolo, chiunque sia ha ordito un piano per intimidire, vigliacco e indignitoso, nei confronti di una persona che tutto sommato seppur nell'anonimato esprime opinioni politiche e disappunto per il governo di un paese.

CONCLUSIONE, LA DEMOCRAZIA SCONFITTA ANCORA UNA VOLTA DALL'ILLEGALITA' E DA UN CLIMA DI PAURA

Faccio le mie considerazioni, e non sono buone ma scoraggianti. Non mi domando in questo articolo chi sia ad aver organizzato tutto questo, non domando e non mi domando se possa essere il sindaco di Palagonia, qualcuno a lui vicino o simpatizzanti, non mi domando nulla di tutto questo perchè non posso sapere di chi si tratta e non mi va di gettare discredito su nessuno.

Io invece mi domando un altra cosa, e la domando a chi mi legge, è giusto che oggi nel paese di Palagonia come nel resto della Sicilia ci si debba spaventare nell'esprimere un opinione contraria a chi rappresenta il potere in un paese, in una città o da quialsiasi altra parte?

E' normale che da parte di chi amministrando tale potere in veste di Sindaco o di qualsiasi altra figura istituzionale non arrivino segnali di estraneità per scongiurare l'ipotesi che qualcuno possa pensare che si tratti di loro? Che si accetti insomma un clima di tensione e violenza all'interno di una comunità come se fosse normale e poi parlare come se niente fosse di antimafia e di cultura della trasparenza nominado grandi eroi della lotta alla mafia come Falcone e Borsellino o Peppino Impastato?

Insomma, la mia domanda è: Ma lo immaginate voi a Peppino Impastato che con un account falso su facebook minaccia a Tano Badalamenti? 

Queste persone hanno lottato contro la mafia differenziandosi dalla mafia e scegliendo diversamente dalla mafia metodi di lotta diversi dall'intimidazione e dalla paura, hanno scelto la via della legalità e della giustizia anche contro chi li accusava, denigrava, ostacolava.

Io penso, ma è un personale e modesto parere, che il mio paese meriti un domani di essere guidato da una classe dirigente che smetta di creare in paese questo clima da medioevo, che sappia con forza denunciare ogni vile atto intimidatorio non a parole ma con i fatti e non solo per proteggere se stessi e chi li circonda ma tutti i cittadini, a prescindere da chi abbia votato.

Qualcuno che faccia della legalità e del senso civico non solo uno slogan elettorale ma un sistema di vita pubblica e privata, qualcuno che non abbia scheletri nell'armadio e che sia circondato da persone che non ne abbiano.

Immagino, sogno e mi auguro una palagonia ed una Sicilia diversa, moderna, viva, libera finalmente non solo dalla mafia, ma da tutte le mafie.

Luca Conti