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Carcere duro per Speziale, il delinquente Ultras responsabile della morte dell' ispettore capo di polizia Filippo Raciti.

racitidelinquente

 

 Alcuni giorni l'apparizione in Tv di 'Genny 'a carogna' avrebbe insultato un secondino. Il Dap ha disposto il trasferimento da Agigento al Pagliarelli di Palermo e la detenzione in regime di 14bis. Il suo legale, l'avvocato Giuseppe Lipera, "sciverà al ministro della Giustizia per protestare e presenterà ricorso alla Corte d'appello di Palermo".

E' questo il trafiletto ANSA che si legge sul giovane Speziale, ed ho subito pensato che si tratti di una giusta misura nei confronti di un soggetto che ha causato così tanto dolore nella società tramite le sue azioni violente ed ingiustificate.

Ma la cosa che in  tutta questa vicenda mi lascia veramente perplesso è la condotta dell' Avvocato Lipera che difende Speziale.

Sembra che l'avvocato stia portando avanti una causa per la difesa dei diritti umani come se ad aver subito un grave danno sia stato proprio il suo assistito e non un operatore di polizia che adesso si trova a doversi confrontare con problemi ben piu' gravi del 14 bis come la sua stessa morte.

Che cosa spinga un legale a fare il suo lavoro fino in fondo senza mai consigliare ai propri assistiti prudenza ed accettazione della pena io non lo capirò mai visto che ho sempre pensato che il ruolo di un avvocato difensore non debba essere quello di usare tutte le cartucec legali a sua disposizione per salvare una persona dal giudice cattivo che vuole condannarla ma che forse, e dico forse, dovrebbe essere quello di garantire la giusta difesa di un assistito spingendosi fin dove le verità processuali emerse consentono di arrivare.

Hai fatto una gran brutta cosa, e ti è andata fin troppo bene, adesso cerca di sopportare da uomo la pena che ne deriva e fatti sentire esclusivamente se hai qualche problema particolare che non rientra nel normale svolgimento della tua vicenda, è questo che direi io in veste di avvocato al mio assistito.

La pena deve anche avere un effetto rieducativo, la persona, rinchiusa tra le mura delle patrie galere deve avere il tempo di riflettere sul proprio operato e da questa riflessione, con l'aiuto dell'autorità penitenziaria, trarne dei principi da cui ripartire come membro " rieducato " della società.

Certo questo appare essere difficile, se non impossibile, se il tuo stesso avvocato che è un ingranaggio di quel sistema giudiziario che dovrebbe aiutarti, supportarti e in fine rieducarti ti fa sentire come se fossi una specie di piccolo eroe che ne sta subendo di tutti i colori.

Giustizia, è questo che a volte la società civile domanda e cerca di ottenere, ed è su questa parola che tutti gli operatori dovrebbero convergere per tentare di dare una risposta che passo dopo passo dia un senso positivo (in tutti i sensi) alla nostra società.

L.C.