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Era stato apostrofato come un " miserabile " e " fascista " dall'assessore di rifondazione Licandro e diffamato e insultato da persone vicine a lui...

fascismoignorantia

 

 

Una sfilza di messaggi di minacce sul suo Facebook: " Vedrai cosa facciamo ai fascistelli come te, che toccano i compagni " questo il risultato di una campagna diffamatoria volta a trasformare uno dei nostri autori in un " fascista" solo perchè ha osato scrivere un articolo sullo sfruttamento degli artisti durante la festa del primo maggio a Catania, in cui accusava apertamente sindacati, assessore e operatori del comune di chiedere la beneficienza ai lavoratori ma di non rinunciarvi loro.

Il Fatto

l' Uno maggio usciva quest'articolo che sarebbe diventato altamente virale:

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Subito dopo l'articolo, Licandro (assessore al comune di Catania, giunta Bianco) commentava l'articolo apostrofando l'autore del medesimo come un miserabile a cui non valeva la pena di rispondere, contemporaneamente a tutto ciò, iniziava una campagna diffamatoria che nasceva da un sostenitore molto vicino all'assessore, che mostrava in giro una copia di una discussione in chat dove l'autore del nostro articoli, molto tempo prima dello stesso, lo avrebbe minacciato di " andarlo a prendere a casa. "

In verità, le frasi sono uno stralcio di una banale discussione avuta tra i due, molto piu' ampia, da cui il sedicente attivista pseudo politico avrebbe preso in prestito poche frasi montate ad hoc per fare apparire l'autore un violento.

Scatta la persecuzione

La parola d'ordine quindi diventa: " caccia al fascista di turno ", chiunque non la pensi in maniera allineata, chiunque esprima giudizi che possono danneggiare l'immagine politica dei " compagni " viene tacciato di fascismo e messo alla gogna, davanti ad una platea di ragazzini inferociti ormai imboccati con odio e pregiudizio.

A nulla serve far notare che l'autore in questione non ha affatto reputazione da fascista e che scrivere contro la sfruttamento dei lavoratori non è " cosa da fascisti", ormai le orde di automi sono addestrati all'odio senza alcuna possibilità di confronto.

Le minacce

Le minacce arrivano fin da Salerno, e sono per lo piu' messaggi senza alcuna valenza o sostanza, scritte da ragazzotti inseriti nei circoli dei centri sociali e dei grppuscoli che nulla hanno a che fare, con la sinistra seria intesa come parte politica degna di considerazione.

Sono molti però e provenienti da molte città, sintomo che un lavoro di demonizzazione è stato compiuto, il giornalista non allineato è stato iscritto all'albo dei fascisti.

Appello all'assessore Licandro affinchè punisca e limiti i suoi uomini, o si dimetta.

Nasce spontaneo l'appello all' assessore Orazio Licandro, esprima a chiare lettere la sua indignazione verso un simile arcaico comportamento anti democratico oppure si dimetta, perchè la sua carica istituzionale non è compatibile con il comportamento della sua parte poltica.