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E' arrivata al porto di Catania in questi giorni la nave militare con a bordo migranti vivi e morti, nello stesso momento leva gli ormeggi una nave da crociera, piena di vita, due mondi che non possono piu' continuare a coesistere.

fregatagregale

 

Due mondi opposti che si incontrano, si toccano per un breve istante sfiorandosi la mano e si allontanano, guardandosi a distanza con reciproco sospetto, paura, diffidenza.

La nave dei morti, dei disadattati, di quelli che non possono stare al di qua del confine el benessere e della vita, con i loro figli, i loro parenti ed amici, ed i loro morti, la loro vita insomma, tutta insieme chiusa in un metro per un metro (se va bene).

Trasportati come bestiame salvato dal mare, con un futuro incerto e tanto dolore dentro.

Dall'altro lato, in attesa di solcare il mare verso " nuove avventure " tutte sfavillanti di colore, la nave da crociera con i cittadini di serie A, noi, gli occidentali, quelli che alla fine hanno vinto tutto ed hanno sbancato, e adesso se la godono nonostante la crisi, i problemi micro e macro economici e le nostre raffinate lotte per il potere.

Al porto di Catania in questi giorni mai queste due realtà diametralmente opposte e così diverse sono state così vicine, molto vicine, perchè mentre arrivava la fregata della marina Italiana che aveva raccolto morti e superstiti dell'ultimo terribile naufragio partiva, anzi si spostava per farli passare, la nave da crociera con a bordo il suo carico di gente in festa.

Un emblema, un simbolo, di un mondo diviso a metà, tra chi è condannato ad essere un povero senza diritti e chi invece ha per diritto di nascita lo status di cittadino del mondo privilegiato.

Chi per viaggiare deve chiedere lo status di rifugiato in un altro paese, chi è ben accolto invece nei porti di ogni contrad di questa terra.

Solo una riflessione, nessun finale a questo articolo, uno spunto per riflettere.